Acabnews Bologna

Atlantide, già oltre 700 firme alle petizione [comunicati in aggiornamento]

Aumentano di ora in ora le sottoscrizioni, e si moltiplicano i comunicati di solidarietà. Assemblea pubblica domani mercoledì 9 gennaio’012 alle 20 alla Sala del Baraccano di via Santo Stefano 119.

08 Gennaio 2013 - 18:47

Anche se il mondo non è finito nel 2012, Atlantide, favoloso continente emerso dal mare del provincialismo bolognese, rischia di essere definitivamente conquistata.

Dopo ripetuti attacchi (chiamati “bandi di assegnazione”), ai quali i suoi abitanti hanno risposto sempre con prontezza, ecco che le istituzioni tentano il bluff per vincere questa partita.

Per questo motivo abbiamo deciso di movimentare le acque intorno a noi lanciando una petizione che dal 28 dicembre, nonostante la concorrenza di veglioni e panettoni, ha già raccolto 700 firme, con messaggi di solidarietà appassionati, determinati e ricchi di argomenti sul perché Atlantide deve vivere!

Mercoledì 9 gennaio alle 20 comincia l’onda della mobilitazione in città: iniziamo con un’assemblea pubblica alla Sala del Baraccano, in via S. Stefano 119.

Forti della consapevolezza che la preoccupazione per la (r)esistenza di Atlantide sia diffusa e condivisa, chiediamo a tutte e tutti di partecipare all’assemblea.

Se Atlantide affonda la cercherete per millenni
Atlantide R-Esiste!

Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti
Clitoristrix/Quelle che non ci stanno
NullaOsta

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> I comunicati di solidarietà:

 

Atlantide non sprofonderà!

“E così Atlantide sprofondò in un singolo giorno e notte di disgrazia”. Che si tratti di “disgrazia”, dunque, lo aveva capito anche Platone narrando della mitica isola. Proprio non sembra arrivarci, invece, il tandem squisitamente bipartisan a cui piacerebbe tanto far sparire l’Atlantide nostrana, che sa un po’ di leggenda come l’altra ma allo stesso tempo è reale più che mai: da un lato l’amministrazione comunale di centrosinistra, dall’altra quella del quartiere targata centrodestra.

Seguendo il percorso tracciato dall’allora commissario Cancellieri, infatti, Comune e Quartiere vorrebbero sfrattare dal cassero di porta Santo Stefano i gruppi femministi, lesbici, gay, queer e punk che animano quello spazio dal 1998, sostituendoli con associazioni che lì si ritroverebbero ad essere letteralmente paracadutate. La musica è sempre la stessa, quella che all’insegna della burocrazia e della retorica legalitaria viene puntualmente suonata per mettere a repentaglio le esperienze di elaborazione politica, sociale e culturale che dal basso sfuggono al tentativo di normalizzare questa città. Quasi 15 anni di autogestione contano di più di qualsiasi bando di assegnazione. I percorsi di autodeterminazione, antisessismo, antifascismo, antirazzismo e socialità non mercificata che quotidianamente caratterizzano l’attività di Atlantide non possono essere messi in discussione, perchè di questa esperienza Bologna ha un dannato bisogno. Siamo al fianco dei collettivi Antagonismogay / Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristrix / Quelle che non ci stanno e NullaOsta e lo siamo con una convinzione: questa Atlantide non sprofonderà!

Vag61 – Spazio libero autogestito

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Atlantide non affonderà

IL BANDO CHE HA PERSO IL BANDOLO…

E LO SFRATTO ARRIVO’, puntuale come la morte, triste come le facce di chi lo ha voluto e di chi lo eseguirà.

Dicono che (per onestà) sono andati a bando e che Atlantide il bando lo abbia perso. Come dire che migliaia e migliaia di persone che quel posto lo vivono e lo abitano abbiano perso il bando. Il potere si muove sempre con correttezza, non specificando mai a quale correttezza si faccia rifermento, della loro (pochi) sicuramente non di quella dei tanti, tantissimi (la nostra).

Più che “bando” parlerei di “bandolo”, quello della matassa! Che si è perso dal momento in cui non si riconosce che questo (il bandolo) va ricercato nel senso reale delle cose e quindi nel senso di un’occupazione sacrosanta che negli anni ha prodotto aggregazione, cultura e tanta tanta felicità.

Altrimenti quale senso andiamo a ricercare, quale bandolo e quale bando? Ma di che bando parlano??? I Banditori di frottole!

Nuvola Rossa, il grande e saggio capo indiano disse “i visi pallidi ci fecero tante promesse ma ne mantennero solo una, promisero di prendere la nostra terra e la presero”. Come non pensare ai nativi americani che massacrati e scacciati dalla loro grande terra, man mano furono confinati in riserve sempre più piccole e ogni volta veniva detto loro che era “per una questione di sicurezza e di pace” e intanto dovevano spostarsi in una riserva più piccola, soffocante.

“L’uomo bianco” dicevano “parla con la lingua biforcuta”: un linguaggio oramai in voga qui da noi! Quello spostamento, nella sua nefandezza, aveva un suo senso, malvagio e perverso, ma un senso!

Oggi, qui a Bologna, mi chiedo quale sia il senso, se non quello di togliere spazio alla cultura, di togliere identità ai luoghi, di togliere tempo alla felicità, di lasciare un vuoto nella storia di questa città, mentre continuano a parlare, calcolare, intrigare, inciuciare bla bla bla bla, è il bando … che ha perso il bandolo!

Atlantide è un pezzo della mia/nostra storia, non so quanto, ma per quello che posso, non permetterò che Atlantide sprofondi sotto le loro assurdità.

Porpora

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Atlantide è un “magma” che ha una storia di cultura, aggregazione e unicità. E’ stato attraversato da un flusso eterogeno di identità. Ha saputo mettere insieme diverse provenienze e diverse età. L’amministrazione deve qualcosa anche alle “piccole” storie come questa.

ass. cult. Fratelli Broche

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Solidarietà ad Atlantide

Apprendo che il cassero di Santo Stefano (Atlantide) è stato assegnato, con regolare bando comunale, ad attività associative, prevedendo quindi che i collettivi che da anni vi operano debbano andarsene. Non è mia intenzione ovviamente entrare nel merito della correttezza formale della procedura, e va da se che le regole ci sono e devono essere rispettate, da tutti. Reputo, altresì, che sia un dato di fatto il valore aggiunto che realtà auto organizzate hanno apportato negli anni alla vita culturale e politica di Bologna, anche in luoghi occupati. Questo aspetto, ovvero lo scontro tra le nude regole e la sostanza della socialità e della politica di una città, è dirimente della mia idea di produzione culturale, e anche di questo parlerò domani (29 dicembre, n.d.A*) nell’incontro da me organizzato previsto al Vanilia&Comics di via del Pratello. Sono convinta che anche qualora l’amministrazione dovesse reputare necessario riappropriarsi di spazi che legittimamente rivendica, il percorso dovrebbe prevedere una partecipazione delle realtà che quel posto occupavano da anni, riconoscendo, politicamente ed esplicitamente, il valore della elaborazione artistica e intellettuale che quelle realtà hanno prodotto. Del testo che supporta la petizione di Atlantide, mi sento di condividere soprattutto questo passaggio che cito: “… apparirà subito chiaro che la volontà di dichiarare finita la nostra esperienza con un atto burocratico non è il frutto di una decisione meramente tecnica, bensì di una precisa scelta politica”. In questo senso voglio esprimere pubblicamente la mia solidarietà ad Atlantide, ed alle realtà che vi operano, nella speranza, appunto, che una decisione che deve esser politica, non sia affrontata come mera assunzione di un impersonale atto burocratico.

Stefania Piccinelli – Direttrice di Terra di Tutti Film Festival

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Fermiamo chi vuole cambiare i connotati della nostra città

Le attiviste e gli attivisti del Cassero stanno seguendo in questi giorni con viva preoccupazione la vicenda relativa al bando per l’assegnazione del Cassero di Porta Santo Stefano, a Bologna, gara che avrebbe bocciato i progetti dei collettivi Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristrix/Quelle che non ci stanno e NullaOsta (assegnatari di quello spazio dal 1998) riservando quella sede ad altre tre associazioni, impegnate su ambiti completamente diversi.

Impossibile non leggere in questo esito il compimento di quel progetto torbido e tutto politico avviato dalla Commissaria Cancellieri durante il suo mandato in città. Un atto improprio, un abuso, messo in campo in un momento di totale sospensione della democrazia, sciagura della quale persone e partiti di questa città portano piena responsabilità.

QUELLE PERSONE, QUEI PARTITI, DEVONO OGGI ASSUMERSI QUELLA
RESPONSABILITÀ E RESTITUIRE ALL’AMMINISTRAZIONE DELLA COSA PUBBLICA LO SPESSORE DELLA POLITICA.

Atlantide è una conquista, un presidio di identità, una fucina di autodeterminazione. Un simbolo, insomma, un tratto distintivo del nostro tessuto urbano e della nostra storia, un
ingrediente originale che connota la crescita e lo sguardo di chi trascorre gli anni della sua formazione in questa città.

TUTTO QUESTO NON SI METTE A BANDO COME LA CAFFETTERIA DI SALABORSA.

E non siamo disposti ad assecondare il disegno di chi, nascondendosi dietro atti amministrativi fintamente democratici, realizza in realtà una strategia di marginalizzazione delle esperienze di autogestione più radicate, quasi turbassero il decoro urbano di questa città.

Con convinzione quindi aderiamo alla mobilitazione promossa da Atlantide e ribadiamo l’invito a partecipare all’assemblea pubblica convocata per

DOMANI ALLE 20 ALLA SALA DEL BARACCANO.

Arcigay “il Cassero”

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Atlantide è stata ed è un punto di riferimento per chiunque si sia occupato e si occupa di tematiche di genere in tutta Italia.

Ha portato avanti progetti di avanguardia che sono stati catalizzatori e moltiplicatori di esperienze. Atlandide ha contribuito a far sì che Bologna avesse un’immagine di città aperta, crocevia e base di esperienze importanti per tutti i percorsi queer.

Atlantide è stato per molte e molti il luogo in chi hanno sentito parlare per la prima volta di queer, intersessualità, desiderio maschile e decostruzione del genere e ha formato un immaginario nuovo per il panorama italiano.
Atlantide è stato ed è un baluardo di resistenza contro le culture fasciste, xenofobe, sessiste e razziste.

L’esperienza di Atltantide è stata ed é motore di reti e incontri a livello nazionale e ha permesso che anche in altre città si sviluppassero progetti ispirati ad essa.

Ambrosia si sente vicina ad Atlantide non solo in questo momento in cui lo spazio va difeso ma anche nei sogni e nei desideri per il futuro.

A Milano sentiamo la mancanza di un luogo come Atlantide e speriamo che il Comune di Bologna sappia vedere questa ricchezza e non la distrugga.

Solidali e favolose al fianco di Atlantide,

Ambrosia
Collettivo Lambretta
Lab.out
Zam

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L’associazione Fuoricampo appoggia e sostiene le compagne e i compagni dei gruppi di Atlandide, a cui siamo legate da relazioni politiche di collaborazione e di lotta comune e da relazioni personali di stima, amicizia e affetto.
Antagonismogay, Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristix e Quelle che non ci stanno da tantissimi anni hanno fatto di Atlantide un luogo lesbico/gay/trans/queer: attivista, creativo, politico, culturale, visibile!
Uno spazio di elaborazione politica e pratica di autodeterminazione delle persone lgbtq e non solo. Un luogo che si auto-sostiene da quindici anni, un luogo libero dove si sono
incontrate e incrociate tante svariate realtà da tutto il mondo, un luogo antisessista!

Da anni si sta attuando in città la politica di sottrazione degli spazi autonomi dove si produce pensiero e azione, noi non ci stiamo a questo ennesimo sfratto. Chiediamo che l’amministrazione cittadina riconosca il valore simbolico e politico che Atlantide rappresenta in città e che ritorni su suoi passi.

Come lesbiche e femministe ci autorizziamo a citare lo slogan:”No agli scambi politici sul corpo delle donne” ribadendo: No agli scambi politici sull’affossamento di Atlantide!

Le Fuoricampo

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Il Cassero di porta Santo Stefano è la sede storica di gruppi di froce, lesbiche, femministe e punk che dal 1998 hanno dato vita ad un’esperienza unica nel territorio di Bologna. Atlantide è una rete, un punto di riferimento per tutte quelle soggettività che non hanno mai avuto un riconoscimento sociale nella loro vita e neanche lo cercano. Dissidenti e reietti di identità eteronormate si sentono a casa tra queste mura che, per chi non le conosce, sembrerebbero poter offrire rifugio solo a poche individue. Ma in realtà la popolazione Atlantidea è numerosa, è varia, ed ha sempre trovato il suo posto.

Atlantide è uno spazio in cui non è stata mai chiesta una tessera per entrare a farne parte. Ci sono, certo, dei requisiti minimi di posizionamento e socialità per accedervi: antisessismo, antifascismo e antirazzismo sono principi elementari alla base di qualunque evento, iniziativa o momento pubblico a cui i collettivi di Atlantide hanno dato vita. Come potrebbe essere altrimenti?

Il tentativo di delegittimazione della storia e della funzione politica di Atlantide portato avanti dal Quartiere Santo Stefano ormai da anni non potrà trovare che r-esistenza. Così non è più mascherabile la facciata cattiva e normalizzante dell’amministrazione comunale bolognese che ad ogni passo in avanti fatto dai movimenti in termini di occupazione e liberazione di spazi sociali o abitativi, risponde con sgomberi e repressione, legittimando e non ostacolando il riproporsi di organizzazioni nazi-fasciste nel tessuto sociale dello stesso quartiere.

Il gioco-forza messo in piedi contro Atlantide sembra essere più edulcorato, ma anche più subdolo, nella misura in cui riduce tutto ad una pura pratica amministrativa: l’indizione di un bando di assegnazione e la relativa non idoneità dei gruppi già presenti all’interno della sede.

Comune e Quartiere hanno a disposizione molteplici spazi da poter assegnare tramite bandi pubblici: il bando su Atlantide ha un chiaro obiettivo politico, è stato fatto ad hoc per escludere le soggettività che in questo momento occupano, vivono e attraversano Atlantide.

Per fare qualche esempio e per evidenziare le contraddizioni di chi ha valutato (ci riferiamo alla direttora del quartiere, l’avvocata Daniela Gemelli, affiancata da un’eventuale e apposita commissione tecnica) i progetti presentati dalle associazioni che hanno partecipato al bando, riportiamo due degli ambiti di attività di cui le associazioni devono essere promotrici:

“- Attività di formazione e di promozione dell’occupazione lavorativa, in particolar modo dei giovani al di sotto dei 35 anni di età; progetti di sostegno della riqualificazione professionale, tenendo in considerazione la riscoperta delle arti e mestieri, nonché delle esperienze e delle eccellenze delle professioni tipiche bolognesi;

– Attività culturali che operano nell’ambito dell’impegno civile, tutela e promozione di diritti umani, con particolare riguardo alle tematiche legate alla sessualità di genere.”

Chi decide quali sono i diritti da tutelare e quali no? Quali sono i diritti umani che Comune e Quartiere Santo Stefano ritengono meritevoli di promozione e quali ancora non hanno ottenuto questo rango? Ci domandiamo: è questa l’idea di occupazione lavorativa e promozione sociale che gli enti politici in questione hanno in mente?

Conosciamo bene le retoriche integrazioniste e assistenzialiste che ripuliscono e imbellettano le condizioni reali di sfruttamento lavorativo vissuto sulla pelle delle donne, delle e dei migranti e di tutte le soggettività non conformi.

Atlantide invece si è sempre discostata da questo tipo di retoriche assimilazioniste: l’isola di Porta Santo Stefano ha da sempre rappresentato la realizzazione possibile della felicità per quelle soggettività “disadattate” e abiette in un mondo che non le riconosce e nemmeno le rappresenta. Le Atlant-idee non producono formazione bensì pensiero critico e autoformazione, non si inseriscono in meccanismi di (ri)produzione ma praticano l’autoproduzione, non promuovono l’occupazione lavorativa se finalizzata alla precarizzazione delle nostre vite e allo sfruttamento delle diversità per le logiche del mercato, non utilizzano la retorica eteronormata delle pari opportunità per maschile e femminile ma concepiscono, creano e performano i generi, liberandone i desideri.

Ad Atlantide non c’è messa a valore e sfruttamento delle differenze, non c’è normalizzazione di vissuti soggettivi o appiattimento su modelli di integrazione sociale che includono qualcun* per escludere qualcun’altr*.

Come Collettivo femminista Mujeres Libres diamo la nostra solidarietà a questa lotta che è fatta di idee, di corpi, di pratiche, di anni di militanza e sovversione, che ci appartengono. Atlantide non affonderà perchè si nutre di desideri di liberazione che, sappiamo tutt*, non sono grigie pratiche amministrative.

Collettivo femminista Mujeres Libres

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Il Maurice GLBTQ (Gay, Lesbiche, Bisessuali, Transgender e Queer) di Torino esprime la sua piena solidarietà con le associazioni LGBTQ e femministe che da quasi quindici anni animano la realtà di Atlantide con sede al cassero di Porta Santo Stefano di Bologna.
Riteniamo che il valore delle esperienze politiche e di socialità democratica partecipativa promosse in Atlantide non possano andare sciupate e che anzi vadano riconosciute come patrimonio culturale della città di Bologna.
La nostra solidarietà, d’altronde, vuole testimoniare che quel valore non è solo legato alla realtà locale ma che rappresenta un punto di ispirazione e di confronto per tante altre realtà LGBTQ e femministe diffuse in tutta Italia.

Riteniamo pretestuosa e impropria una rassegnazione dei locali che vada a vantaggio di associazioni che già hanno una sede mentre si va a togliere l’unica sede per le associazioni coinvolte. Riteniamo inoltre che i luoghi vadano rispettati anche per quello che rappresentano e non solo per la loro funzionalità. Non stiamo parlando di un posto abbandonato ma di una realtà più vive sul territorio italiano.

Per tutte queste ragioni ribadiamo la nostra disapprovazione per l’operato del Comune di Bologna e del Quartiere Santo Stefano chiedendo loro di ritornare sui loro passi e invitiamo tutti i nostri soci e socie e tutte le persone che ci sostengono a sottoscrivere la petizione

Maurice

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Ci risiamo! Sotto il segno della legalità il comune predispone un bando per l’assegnazione del cassero di porta santo stefano: atto burocratico che nasconde la volontà politica della giunta di centrosinistra, come anche quella della commissaria Cancellieri due anni fa, di negare alla città l’esperienza di Atlantide.

Come Laboratorio Crash! da sempre sosteniamo le lotte per gli spazi sociali. Sopprattutto in un momento come questo, in cui gli effetti della crisi che sta investendo le nostre vite si fanno via via sempre più opprimenti, gli spazi come Atlantide diventano il luogo ideale per creare dal basso una socialità non mercificata, per creare percorsi politici antagonisti.
Atlantide a Bologna è un punto di riferimento per quant* non si riconoscono nel pensiero unico eteronormativo e disciplinante: Atlantide significa autodeterminazione, antifascismo, antisessismo e antirazzismo.

Siamo al fianco di Atlantide.

Il cassero di porta santo stefano è e continuerà ad essere Atlantide!

Laboratorio Crash!

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ATLANTIDE “si tocca” MA NON si Sposta!

’amministrazione del Quartiere Santo Stefano, con la complicità del Comune di Bologna, ha deciso di farci trovare un bel pacco sotto l’albero quest’anno.
E di pacco proprio, si tratta.
Dopo gli sgomberi pre-natalizi l’anno si apre con la minaccia di sgombero per Atlantide. L’ipocrisia da burocrati con cui l’amministrazione sta gestendo le esperienze sociali in città è semprela stessa: dallo sgombero delle case occupate di via Achillini – nonostante la neve e il termometro fisso sotto lo zero – fino all’ultimo tentativo di mettere a repentaglio un percorso quindicinale di autogestione attraverso un bando nascondendosi dietro presunti criteri oggettivi.
Come se dietro non ci fossero precise scelte politiche.
Come se i luoghi fossero neutri, come se Atlantide non avesse messo radici, come se noi e tantissime altre, non la desiderassimo e amassimo senza contegno e senza pudore esattamente com’è, esattamente lì dov’è.
Che chi governa questa città non capisca, che resti insensibile a questo fascino indiscreto da terra emersa non è un fatto misterioso.
Atlantide non ha niente da spartire con la doppia morale da ceto politico di chi ha pure cavalcato il vento del cambiamento.
Proprio ad Atlantide abbiamo imparato che la lingua delle passioni e dei desideri libera il meglio che c’è in una città, proprio da lì cominciamo a riapropriarcene, contro la Politica disincarnata dei vaghi riferimenti ai beni comuni.
A una mappa desertificata, disegnata con attitudine da chirurghi, preferiamo i giardini segreti!
Preferiamo le foreste selvagge, le finocchie selvatiche e le orchidee punk, in cui le erbe cattive possano proliferare senza discrezione e non morire mai.
Perchè da una parte c’è la ricchezza di un’esperienza come Atlantide e dall’altra la povertà di chi tenta comunque di governare l’ingovernabile.
Da una parte la forza di chi non lascerà affondare Atlantide, dall’altra la debolezza di chi si nasconde dietro la burocrazia.
Da una parte la complessità della biodiversità e dall’altra l’idioziadell’allineamento.
Atlantide è un mondo che fa parlare altri mondi.
Atlantide r-esiste!
E non affonderà.

Bartleby preferisce Atlantide (lì dov’è)

Bartleby

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Apprendiamo con estremo dispiacere il tentativo da parte del comune di sgomberare Atlantide e tutte le realtà che lo compongono tramite la strumentalizzazione di pratiche burocratiche.
Difendere Atlantide nel 2013 non significa solo difendere uno spazio storico, un luogo che è riuscito ad essere uno spazio libero da ogni pregiudizio, una casa che ha dato vita ad un nuovo modo di intendere e di vivere la quotidianità, un luogo di produzione di linguaggio, cultura e musica in grado di esprimere tutta la complessità di un mondo sommerso che finalmente ha preso parola in modo determinante per la vita di tutt@ noi.

Difendere Atlantide significa difendere un modo di pensare, un modo di vivere la nostra vita.
Perdere Atlantide quindi, è per noi inaccettabile.
Vivendo in un momento di crisi economica, la crisi culturale diviene sempre più dilagante. E la crisi politica che ne deriva lascia un segno indelebile: in pochi mesi infatti, il comune di Bologna, la controparte politica con la quale avremmo dovuto e potuto confrontarci, ha deciso di attaccare ogni luogo e spazio di produzione critica all’interno della città sgomberando L’ex caserma Masini così come le case occupate, mettendo sotto sgombero spazi quali L’ex-mercato, Bartleby ed ora Atlantide. Con la consapevolezza che ogni spazio libero è un bene comune da difendere all’interno della nostra città e con la determinazione nel voler continuare ad essere cittadini liberi e pensanti ci sentiamo solidali e complici con Atlantide.
E per questi motivi, saremo presenti Lunedì al presidio che ci sarà in comune.
I vostri ex-vicini,

Làbas.

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Il cs Tpo è complice di Atlantide, spazio di riferimento per i gruppi e le soggettività gay/lesbico/trans/femministe, nel suo desiderio di rivendicare il diritto di restare nella sede aperta 15 anni fa alla città di Bologna, per autoprodurre, offrire, cospirare cultura indipendente, socialità differente, libertà dissidente. E’ evidente la miopia che sta guidando negli ultimi anni l’amministrazione di questa città, la cui politica degli spazi è sempre più affidata a tecnicismi, che malcelano la volontà di rimuovere realtà evidentemente scomode, che aprono i loro luoghi ai corpi e alle soggettività non conformi. Il comune e il quartiere Santo Stefano riprovano oggi, di nuovo, a svuotare quel luogo. Noi pensiamo che Atlantide non solo debba resistere, ma che Atlantide debba continuare ad ESISTERE. Saremo con Atlantide in questo percorso, a partire da lunedì alle 13 in consiglio comunale.

Cs Tpo.

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“Solidarietà Attiva a tutte le lotte che saranno costruite in difesa di
Atlantide!

La difesa di uno spazio di Libertà, Autonomia e Autorganizzazione, delle individualità Collettive Femministe, lesbiche, gay, eterosessuali, omosessuali,
transessuali è necessario e indispensabile per una lotta costante nei confronti del Potere economico e “culturale” Capitalistico costruito sull’imposizione dell’Eteronormatività.

Comitato Autorganizzato S.Donato/Navile – Bologna”

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Comunicato in solidarietà di Atlantide di ArciLesbica Bologna

Apprendiamo con rammarico che l’amministrazione comunale e del quartiere Santo Stefano minaccia di sfrattare dalla loro storica sede i gruppi femministi, lesbici, queer e punk che dal 1998 popolano il Cassero di Porta Santo Stefano.

Atlantide è sempre stata per Bologna e per la comunità lgbtiq bolognese un punto di riferimento imprescindibile, luogo politico e identitario che con la sua stessa esistenza ha contribuito, e contribuisce tutt’ora, a delineare l’aspetto di una città che della sua capacità di accoglienza si è sempre fatta vanto.

Come già nel 2011, questa stessa città, tradendo in un certo senso anche la sua di identità, vuole riassegnare gli spazi di Porta Santo Stefano in favore di associazioni che nulla hanno a che fare con Atlantide.

Questa volontà svela, noi pensiamo, una generale mancanza di considerazione da parte delle amministrazioni cittadine per una realtà politica e culturale che invece opera da anni sul territorio bolognese, distinguendosi come centro importante di aggregazione e di produzione culturale e politica lgbtiq.

Il Cassero di Porta Santo Stefano è andato configurandosi sempre più, negli anni, grazie anche alla capacità di autodeterminazione dei gruppi e dei collettivi che lo hanno abitato, prima di tutto come luogo di appartenenza e non certamente solo come luogo fisico come sembra dimostrare invece l’atteggiamento delle istituzioni bolognesi.

Come ArciLesbica Bologna sosteniamo e appoggiamo i gruppi di Atlantide: l’esistenza di spazi di autonomia e di elaborazione politica di tal genere non può e non deve essere messa in secondo piano.

ArciLesbica Bologna

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Le compagne ed i compagni del circolo anarchico Berneri riunite/i in assemblea il 10/1/2013, esprimono la propria solidarietà ai collettivi attivi all’interno dello spazio sociale autogestito Atlantide e ne sostengono la lotta per continuare la loro esperienza di autogestione che si è sempre manifestata con un’espressione antisessista, antifascista, antirazzista, anticapitalista.
E comunque stanchi dei continui attacchi agli spazi liberati bolognesi, saremo presenti con tutte le nostre forze per la continuità di Atlantide.

Circolo Anarchico Berneri