Acabnews Bologna

Associazioni marocchine: “Dal consolato solo promesse e insulti”

Dopo il presidio di aprile, replica alle dichiarazioni rilasciate dal console: “Forse non conosce le difficoltà che i suoi connazionali, a causa della crisi economica e del ricatto del permesso di soggiorno, stanno vivendo da anni”.

09 Maggio 2015 - 18:56

https://zic.it/wp-content/plugins/phastpress/phast.php/c2VydmljZT1pbWFnZXMmc3JjPWh0dHAlM0ElMkYlMkZ6aWMuaXQlMkZ3cC1jb250ZW50JTJGdXBsb2FkcyUyRm1hci5qcGcmY2FjaGVNYXJrZXI9MTYzMjk0OTM2OS04MzQwNSZ0b2tlbj02MDA5NTkwYjkxMTgwOGE3.q.jpgEvidentemente troppo impegnato a controllare i documenti dei suoi connazionali che richiedono il passaporto, dopo un lungo silenzio di qualche giorno, il Console marocchino di Bologna ha trovato il modo di rispondere a mezzo stampa al presidio delle associazioni marocchine che hanno protestato davanti al Consolato 13 aprile denunciando le male pratiche, i lunghi tempi di attesa e i disservizi che devono subire per poter ottenere documenti essenziali per la loro permanenza in Italia, una permanenza già resa difficile dalla legge Bossi-Fini. Incurante della realtà e della gravità dei problemi posti, che infatti non si verificano in altri consolati marocchini in Italia, il Console ha risposto alle domande del giornalista del Carlino con un insieme di promesse, insulti e menzogne.

All’inizio, ha parlato del nuovo gigantesco edificio di cinque piani acquistato in una via chiusa nella periferia di Borgo Panigale: sarà il più grande consolato marocchino al mondo dopo quello di Bruxelles. Il Console ha dichiarato che i lavori sono iniziati da due anni, ci domandiamo allora come sia stato possibile se il permesso di costruzione è stato ottenuto il 30 giugno dello scorso anno (allegato 1). Il nuovo Consolato sembra comunque che risponderà a una serie di richieste che le associazioni marocchine stanno avanzando da ormai un anno, fin dal presidio del giugno 2014. Due sale d’attesa, una sala conferenze, uno spazio giochi per bambini, una sala riservata alle donne per l’allattamento, più due moschee: una per gli utenti e una per i funzionari del Consolato. Sempre meglio distinguere i governati dai governanti. Siamo lieti che qualcosa si stia muovendo: certo sarebbe opportuno sapere i tempi di apertura. Sarebbe inoltre trasparente dire pubblicamente quali sono i costi dell’operazione, soprattutto nei confronti di quei marocchini terremotati dell’Emilia che in questi anni non hanno ricevuto alcun aiuto dal proprio Consolato e dal proprio governo, come pure nei confronti di chi deve affrontare alte spese con lunghe procedure burocratiche per riportare in Marocco le salme dei suoi cari.

La trasparenza però evidentemente non è virtù del Console, meglio insultare i propri connazionali che hanno osato prendere parola e denunciare alla stampa le sue responsabilità con allusioni di vario tipo: tra di noi ci sarebbero intermediari, faccendieri e clientelismo. Se così fosse non sarebbero forse coinvolti anche gli stessi funzionari del Consolato? Ma poi: se così fosse perché non denunciare alle autorità competenti i singoli sospettati? Le parole del Console suonano per quello che sono: parole false di chi si crede furbo, parole da irresponsabile, come quando allude al mancato finanziamento di una delle associazioni che hanno organizzato il presidio per screditare la protesta, come quando – ancora peggio – giustifica i controlli sulle dichiarazioni di ospitalità nominando l’ISIS: il console cerca di coprire le proprie mancanze tirando in causa la minaccia dell’ISIS, esattamente come fanno i movimenti xenofobi e quei governi che usano la minaccia del terrorismo e del fondamentalismo per giustificare ogni politica contro i migranti. Di questo deve rispondere ai propri connazionali che non possono essere associati a dei terroristi solo perché rivendicano i propri diritti. Né possono essere definiti dei trafficanti di droga come ha dichiarato a un sito marocchino di informazione.

Quindi lasciamo stare le parole del Console: vogliamo piuttosto sapere perché i funzionari del Consolato continuano a non ascoltarci e perché questo console non applica la legge marocchina che richiede il permesso di soggiorno, ma non il certificato di residenza per avere il passaporto (allegato 2).

Forse il Console non sa le difficoltà economiche e sociali che i suoi connazionali a causa della crisi economica e del ricatto del permesso di soggiorno stanno vivendo da diversi anni. Forse non sa che per la legge italiana anche un senza tetto può avere una regolare residenza. Dovrebbe però sapere che senza i migranti marocchini non potrebbe vantarsi di uno dei più grandi consolati d’Europa! Se vuole rispetto farebbe quindi bene a rispettarli e a rispondere ai problemi posti in un tavolo di confronto anziché a mezzo stampa. Noi rispettiamo il Consolato e i suoi funzionari, ma la nostra pazienza non è infinita.

Associazione Lavoratori Marocchini in Italia
Organizzazione Italo – Marocchina per l’Amicizia e la Cooperazione / RE
Alleanza dei Marocchini Residenti in Italia
Raggruppamento Democratico delle Associazioni Marocchine in Italia
Associazione Donne Marocchine in Emilia Romagna / Cesena
Associazione Dialogo / Lodi
Alleanza Democratica delle Associazioni Marocchine in Ita-Europa-America Nord
Associazione “ El Wafaa “ Culturale / Piacenza
Associazione Stelle del Marocco / RE
Associazione Sindacalisti Marocchini in Italia
Associazione Sportiva “ Lions Atlas “ / RE
Associazione “ El Mohammadia “ per i diritti dei Marocchini / Emilia Romagna
Associazione Marocchina per la Solidarietà / Sassuolo