Acabnews Bologna

“Assegnazione permanente degli spazi liberati dalle lotte”

Il Circolo Anarchico Berneri fa proprio l’appello di Xm24 per un comitato a tutela delle esperienze autogestite: “Andare oltre la politica delle convenzioni con tutte le loro code di burocrazia, di ricatti e di divieti”.

24 Dicembre 2013 - 12:12

Oltre le convenzioni

Abbiamo letto e apprezzato il comunicato dell’8 dicembre scorso stilato dall’assemblea dello Spazio Pubblico Autogestito XM24 di Bologna.

A queste compagne e compagni va la nostra solidarietà ed il nostro sostegno nella loro – che è anche la nostra – lotta, come a quante e quanti altri ancora devono confliggere con la volontà normalizzatrice delle istituzioni.

Ancora minacce a LàBas di via Orfeo; pochi mesi fa lo sgombero di Bartleby; le pressioni su Atlantide. Il sindaco e i suoi funzionari non si arrestano.

Facciamo nostro l’appello di XM24 affinché in città si apra un dibattito e, soprattutto, un’iniziativa di tutto il movimento che si riconosce nelle pratiche e nei valori dell’autogestione, per andare oltre la politica delle convenzioni con tutte le loro code di burocrazia, di ricatti e di divieti.

L’occasione di un comitato cittadino “… per la promozione e la tutela delle esperienze sociali autogestite …” è un’occasione che non serve solo a dare appoggio all’esperienza di via Fioravanti ma che può, se fatta propria dall’intero movimento, chiudere il tavolo delle carote (con la dichiarata minaccia del bastone) al quale l’amministrazione chiama a sedersi una ad una le realtà autogestite cittadine. Una ad una facendo bene attenzione a che non si possano formare aggregazioni solidali.

Non è accettabile che gli spazi che si autogestiscono, che non gravano in nulla sulle casse pubbliche, che praticano l’autocostruzione e l’autorecupero, che producono socialità e una reale solidarietà (dai mercatini, alle scuole, alle mense), non è accettabile che queste realtà debbano passare ogni due – tre anni sotto le forche caudine dei rinnovi di convenzioni che, il più delle volte, si traducono in proposte di gentrificazione sotto minaccia di sgombero.

Dobbiamo mettere in campo una vertenza cittadina che punti al riconoscimento di queste esperienze come quei beni comuni che devono essere salvaguardati da tutta la collettività e che non possono in nessuna maniera ed in nessun caso essere sottoposti alle regole del mercato.

La pretesa amministrativa che questi spazi siano patrimonio dell’ente (quindi non della collettività, quindi da mettere a valore) è il preludio alla loro mercificazione.

L’obiettivo da perseguire è l’assegnazione permanente degli spazi che le lotte hanno liberato dalla speculazione e  dall’abbandono. Chissà com’è che ogni occupazione che recupera all’uso sociale aree che sono dismesse diventa un problema di ordine pubblico? E che queste aree riemergono dall’oblio solo a causa del fatto che i collettivi occupanti le rimettono in sesto e le rendono nuovamente funzionali?

Per noi è evidente: i padroni del tondino e del mattone, i loro funzionari pubblici non tollerano che qualcuno possa mettere in
discussione le loro trame, le loro mire che volgono sempre alla speculazione ed alla devastazione del territorio.
Così come ci è evidente che nella normalizzazione per mezzo dei minuziosi protocolli delle convenzioni passa un tentativo di fissare le norme, i limiti, i confini dentro i quali le nostre pratiche sono tollerate e, nel momento che le tolleriamo, avalliamo la repressione di quante e quanti oltrepassano questi confini.

Facciamo nostro l’appello a che tutto il movimento assuma l’impegno a riaprire il fronte di lotta affinché la pratica delle convenzioni sia un triste ricordo.

L’autogestione non può essere costretta. L’autogestione è pratica di libertà, di eguaglianza e di solidarietà.

L’assemblea delle compagne e dei compagni del circolo anarchico Camillo Berneri di Bologna