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Arriva Azzolina ma non lo dice a nessuno

La titolare del dicastero dell’Istruzione oggi all’Usr per parlare di ripresa a settembre. Fuori una delegazione del comitato Priorità alla scuola per reclamare “adeguati e coraggiosi stanziamenti”. Làbas dopo l’esperienza del centro estivo: “Estendere pratiche educanti di prossimità”.

21 Luglio 2020 - 18:37

Con un preavviso di poche ore alla stampa, oggi la ministra Lucia Azzolina ha raggiunto l’Ufficio scolastico regionale di via de’ Castagnoli per partecipare al tavolo regionale per la ripresa delle scuole a settembre. “Abbiamo saputo delle sua presenza da fonti stampa, nonostante da tempo domandiamo di poterci confrontare in maniera trasparente sui temi che riguardano la scuola con i soggetti istituzionali”, scrive Priorità alla scuola Bologna, spiegando che una piccola delegazione si è comunque “recata presso la sede dell’ Usr portando un cartellone con sopra scritte le richieste che da mesi oramai rivolgiamo alle istituzioni: rientro a settembre in presenza e con adeguati e coraggiosi stanziamenti di risorse per consentire l’ampliamento degli spazi e degli organici”. La ministra ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro e assicurato che in Emilia-Romagna “gli enti locali hanno reperito tanti spazi, quindi non abbiamo problemi insormontabili su questo”; mentre “sui trasporti resta ancora qualche piccola criticità”. Il presidente dell’Upi regionale, a riguardo, ha espresso preoccupazione perché “la capienza consentita da un mezzo pubblico e’ del 60% di quella ordinaria” e non è “possibile integrare l’attuale dotazione di mezzi e personale”.

“Una scuola pubblica, cioè libera e gratuita, ma non statale, cioè lenta, burocratizzata, verticistica e aziendalizzata. È questo il tempo di nuove assunzioni e ristrutturazioni, ma è anche il tempo per aprirsi a nuovi soggetti e a nuovi spazi dell’educazione, per estendere le pratiche educanti di prossimità diffuse nel territorio”. È la direzione indicata da Làbas in un articolo sul proprio sito, al termine dell’esperienza del Centro estivo “Città rifugio” negli spazi di vicolo Bolognetti e dell’Arena Orfenica. Racconta il collettivo: “Dopo mesi di impossibilità ad uscire dalle proprie case, di poter andare ogni mattina nelle scuole e nelle proprie aule, di poter incontrare e crescere insieme ad altre ed altri pari, due settimane fa tantissimi bambini hanno attraversato gli spazi di Làbas e dell’Arena Orfeonica. Hanno fatto esperienza di attraversamento dello spazio pubblico in modo consapevole. Hanno fatto parte in modo attivo di un progetto di prossimità. Hanno rincontrato gli sguardi di altri bambini e bambine che per tante settimane sono state chiuse in casa. Hanno intrapreso un viaggio alla scoperta dei luoghi, dei giardini più segreti e nascosti della città. La sera hanno visto insieme i film all’aperto. I nostri spazi sono stati riaperti per accoglierli, gli stessi spazi che sono adiacenti alle aule di scuole elementari e medie. Spazi che un tempo erano le aule di laboratori scolastici che estendevano nel territorio il concetto di educazione e di cura della comunità. Spazi vicini a quelle aule che ormai da troppi mesi sono vuote e silenziose”.