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Appalti Yoox, all’Inteporto continuano gli scioperi

Cobas: “Pagare anche chi sta nelle ‘stalle’ della logistica!”. Elezioni Rsu, l’Sgb: “In Comune fallito il tentativo di cancellare i sindacati non graditi alla Giunta”. Infine, focus degli Educatori uniti sulla nuova disciplina della professione.

23 Aprile 2018 - 11:52

Dopo quello del 20 aprile, continuano gli scioperi (oggi “e oltre”), lo stato d’agitazione e i blocchi dei magazzini Cd1 e Cd 2 9.5 che all’Interporto gestiscono le merci Yoox, tramite appalti e subappalti che coinvolgono Mmp e Cgs. Lo rendono noto i Cobas, che premono su sulla coop Mmp “perché paghi alle/ai dipendenti e socie/soci lo stipendio che non hanno ricevuto con bonifico di accredito sui loro conti correnti e l’una tantum di 200 euro lordi”. Chi lavora nella logistica “non riceve nemmeno la busta paga in tempo e non ha tutti i diritti contrattuali ed il salario adeguato”, scrive il sindacato, che chiede a Yoox “perchè non assume direttamente senza passaggi di appalto chi lavora in logistica per appalti e subappalti Yoox”. La richiesta alle varie aziende coinvolte è semplice: “Pagate anche chi sta nelle ‘stalle’ della logistica, lì ci si spacca la schiena per movimentare e distribuire la preziosa merce griffata venduta on line”.

Intanto Sgb prende nuovamente parola sulle recenti elezioni Rsu del pubblico impiego e sui risultati ottenuti al Comune di Bologna scrive: “I risultati della elezione parlano chiaro, il tentativo di cancellare i sindacati non graditi alla giunta comunale è fallito. Il sindacato Sgb, nato appena due anni fa, è il secondo sindacato con 9 delegati eletti e il 18% dei voti. Ringraziamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori che ci hanno sostenuto affidandoci un importante compito di proposta e di vigilanza sulla vita della nascente Rsu. I nostri 9 delegati eletti, tutti lavoratori esperti ed appassionati, manterranno un contatto continuo di ascolto ed informazione con i colleghi di tutti i settori del Comune. Il nostro auspicio che la nuova Rsu, a differenza della vecchia, prenda atto che tutte le componenti hanno avuto una piena legittimazione dal voto rsu e che è quindi necessario ripristinare le piene agibilità a tutti, a partire dal diritto di indire assemblee. Allo stesso tempo lavoreremo affinchè le rsu si facciano carico delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori del comune di Bologna, da troppo tempo inascoltati e troppo spesso raggirati da accordi presi separatamente e fuori dal controllo democratico. Non può più essere firmato alcun accordo in comune senza l’avvallo referendario da parte dei lavoratori, è questo l’impegno, al di là delle differenze di merito, che chiederemo di prendere all’intera nuova rsu. Una cosa a nostro avviso necessaria nel momento in cui, a causa di un pessimo contratto nazionale che sarà definitivamente siglato a breve, il salario e i diritti di tutti noi saranno ulteriormente frammentati”.

Ancora Sgb rivendica quanto ottenuto a livello regionale: “Forte ed ampia affermazione nelle autonomie locali dove eleggiamo delegati nei comuni capoluoghi di provincia di Parma, Reggio Emilia, Ravenna e Bologna dove con il 18% siamo il secondo sindacato. Così, anche in altri comuni più piccoli fra i quali, Casalecchio, Comacchio, Castel San Giovanni, Ravarino. Nello stesso comparto Sgb porta a casa risultati straordinari con il 56% in Ergo,l’azienda regionale per il diritto allo studio e nella Regione Emilia Romagna dove si attesta con il 14% come terza forza sindacale. Eleggiamo infine anche in Arpae, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Analoga situazione nel comparto scuola dove trova conferma formale il crescente radicamento di Sgb, presente in particolar modo negli istituti reggiani e bolognesi con una copertura di circa il 15% degli stessi. In diversi casi il voto vede Sgb come primo sindacato ed eleggiamo delegati in istituti dove la nostra presenza è recente e dove tradizionalmente non si riscontrava spazio per i sindacati di base. Sgb elegge anche nel comparto funzioni centrali. Per la prima volta entriamo all’inps di Forlì con uno straordinario primo posto ed eleggiamo, con importanti risultati, delegati alla Corte dei Conti, al Mef, alle Agenzie Fiscali, al Miur, al Ministero delle infrastrutture. Infine Sgb entra anche in sanità nei territori di Bologna e di Reggio Emilia. Un risultato straordinario ottenuto grazie ad un instancabile presenza militante di tanti lavoratori e delegati che spesso, senza alcuna agibilità sindacale, hanno fatto conoscere storia e programma Sgb a decine di migliaia di lavoratori pubblici del nostro territorio. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto attivamente, che ci hanno votato ed anche coloro che ci hanno prestato attenzione in questa lunga campagna elettorale Rsu”.

Infine, gli Educatori uniti contro i tagli segnalano la diffusione di un report (disponibile sulla pagina Facebook ‘Educatori Educatoricontroitagli’) e la pubblicazione della registrazione video (sul canale YouTube ‘Educatori uniti’) dell’incontro “La disciplina delle professioni di educatore e pedagogista, dal Ddl 2443 Iori-Binetti al testo definitivo approvato nella legge di bilancio: risvolti e prospettive”, che si è svolto a marzo. “Come già scritto in altre occasioni, l’attuazione di questa legge è un buon ‘primo passo’ verso una regolamentazione ed un riconoscimento di figure professionali fino a ieri lasciate quasi al caso, permettendo la creazione di una categoria professionale”, scrivono gli Educatori. “Nello specifico: permette per la prima volta di abbozzare i primi passi per la creazione di una categoria professionale degli educatori e dei pedagogisti, professioni che fino ad oggi sono sempre risultate frammentate e poco riconosciute da un punto di vista lavorativo, politico e socioeconomico. Specifica una lista di ambiti di azione dell’educatore che, seppur con il rischio di essere limitante e limitata, permette di definire con più attenzione e precisione il raggio di azione di una professione spesso sotto sfruttamento e ricatto, a causa di un’assenza di identità propria e di confini operativi chiari e non fraintendibili. Presenta delle norme transitorie che permetteranno il passaggio verso la ‘normalizzazione’ legale di coloro che svolgono questo lavoro da anni e sono entrati in questo mondo professionale con titoli e percorsi formativi ritenuti idonei, fino ad oggi, per svolgere il ruolo di educatore. Gli aspetti di criticità della legge in questione appaiono di una certa entità: separa in maniera definitiva i percorsi e gli ambiti lavorativi delle figure di educatore sociale ed educatore sanitario, non riuscendo ad uscire da dinamiche accademiche e lobbistiche e creando una separazione interna ad una categoria professionale in formazione. In questo modo viene avallato lo scontro, già vivo e attivo, tra queste due figure e discipline anziché fare afferire il lavoro dell’educatore in toto all’interno dell’ambito delle discipline pedagogiche. Le norme transitorie non rispondono ad un sistema meritocratico di valutazione di competenze, ma strutturano un ventaglio molto ampio di selezione in cui chi svolge la professione di educatore da tre anni e messo sullo stesso livello di chi la svolge da 19, senza andare a valutare, attraverso la creazione di giusti scaglioni, la professionalità sviluppata ed effettivamente messa in campo. Tali norme, oltre ad appiattire e svalorizzare le varie sfumature dell’esperienza sviluppata, non tengono conto dei percorsi annuali di formazione continua ed obbligatoria, fondamentale ed assolutamente mirata allo sviluppo di competenze da mettere in campo nella quotidianità lavorativa”.