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Ancora in piazza per Ayachi e Noureddine: “Reintegro!”

Presidio Sgb davanti al Tribunale. Sempre Sgb e Usb denunciano condizioni lavorative talmente difficili in Tper che “manca il tempo per andare in bagno”. Gli educatori affrontano i nodi del contratto e del decreto Sicurezza.

06 Dicembre 2018 - 19:23

Si è tenuto oggi davanti al Tribunale un presidio organizzato da Sgb in sostegno ad Ayachi e Noureddine, licenziati dalla Coop Dedalog (Consorzio Metra) in appalto all’Sda di Sala Bolognese, in concomitanza con la seconda udienza del procedimento legale. Così il sindacato ricostruisce la vicenda: “I due lavoratori, militanti sindacali Sgb (di cui un Rsa), protagonisti delle lotte per la rivendicazione dei diritti, ad aprile 2018 sono stati licenziati con motivazioni pretestuose e infondate, esclusivamente per avere mani libere e procedere all’attuazione del nuovo piano industriale che prevede la chiusura del magazzino di Sala Bolognese e l’apertura di un nuovo magazzino automatizzato all’interno dell’interporto. Ad oggi solo parole e nulla di scritto sulla garanzia di inserimento dei lavoratori attualmente impiegati presso il nuovo magazzino. Contestualmente l’azienda ha prorogato l’accordo sugli esuberi, per cui solo a metà gennaio si saprà concretamente il destino dei lavoratori. Destino che molto probabilmente dipenderà anche dall’entrata di Amazon nel mercato degli operatori postali. Una concessione a breve distanza dall’accordo di luglio tra Poste italiane e Amazon per la consegna dei prodotti e-commerce e in parte garantita dal corriere espresso Sda. Si intuisce facilmente quanto i lavoratori all’interno del magazzino siano oggi ricattabili dalla indeterminatezza della situazione, tanto che ne vedremo alcuni testimoniare contro i loro stessi colleghi a favore dei padroni. Gli stessi padroni per cui è stata fatta la nuova legge sulla sicurezza e immigrazione, che mira a sterilizzare gli strumenti di lotta di questi lavoratori (sciopero e picchetti) prevedendo anni di carcere e perdita del permesso di soggiorno per gli immigrati, che come Sgb contestiamo. Sgb non si arrende ai ricatti e continuerà ad organizzare la resistenza ai piani industriali fatti di licenziamenti collettivi e compressione dei diritti e per questo continuerà a chiedere solidarietà a Noureddine e Ayachi e a lottare per il loro reintegro”.

Sempre Sgb, intanto, nei giorni scorsi si è mobilitata anche insieme ai lavoratori di Tper con uno sciopero e un presidio in piazza Maggiore. “E’ l’ennesimo sciopero di un percorso nato alcuni mesi fa- ha ricordato il sindacato durante il presidio- che all’inizio riguardava il reparto della sosta e una gestione degli accertatori che impediva loro di fruire liberamente di ferie e permessi”. Ma nel frattempo “le medesime problematiche sono state evidenziate anche dagli autisti”, costretti secondo Sgb a lavorare con ritmi di lavoro “che ormai non permettono loro neanche di fermarsi un attimo per fare la pipì”.

Delle condizioni di lavoro in Tper si è occupata anche Usb che, insieme ad altre sigle sindacali, ha partecipato ad un incontro in Prefettura con contestuale sit-in in piazza Roosevelt. Il problema principale sollevato riguarda la carenza di organico e soprattutto la mancanza di un numero adeguato di filovieri rispetto ai mezzi a disposizione. “A volte non abbiamo neanche il tempo di andare in bagno”, è una delle testimonianze rilasciate dai lavoratori durante il presidio. I sindacati hanno dichiarato un esito negativo del confronto in Prefettura e di conseguenza si preannuncia la proclamazione di uno sciopero dopo le feste natalizie.

Di lavoro, infine, si parla anche in occasione di un incontro aperto dal titolo “La precarietà del lavoro sociale: tra rinnovo del Ccnl e crisi del sistema dell’accoglienza”, che si svolge oggi al Tpo su iniziativa degli Educatori uniti contro i tagli: “Nella prima parte dell’incontro verrà presentata la piattaforma programma di rinnovo Ccnl Cooperative Sociale redatta dalla Renos (ReteNazionaleOperatoriSociali) e dagli Educatori uniti contro i tagli e si affronterà lo stato dell’arte sulla legge ‘ex-Iori’ (legge di bilancio 205/2017 commi 594-601) e della Legge Lorenzin (n.3/2018). Nella seconda parte si parlerà del lavoro all’interno del sistema accoglienza per richiedenti e titolari di protezione internazionale insieme alle lavoratrici e lavoratori dell’accoglienza Adl Cobas: Quali conseguenze determinerà il decreto legge 113/2018 su Sicurezza e Immigrazione e quali conseguenze per le lavoratrici e lavoratori del settore? Invitati all’incontro, al confronto ed alla partecipazione attiva: educatrici, educatori, lavoratrici e lavoratori dell’accoglienza, rappresentanti dei sindacati”.