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Ancora 45 giorni: corte del Cairo rinnova la detenzione preventiva di Patrick Zaky

Questo l’esito dell’udienza di ieri tenuta al Cairo. Sono intanto tre i dirigenti dell’ong Eipr, con cui lo studente collaborava e che ne sostiene dall’inizio la causa, a essere stati arrestati negli scorsi giorni.

22 Novembre 2020 - 15:04

Come era da più parti temuto, poco dopo il mezzogiorno di oggi sono state nuovamente deluse le speranze di un ritorno alla libertà dello studente dell’Alma Mater arrestato a febbraio appena atterrato in Egitto e accusato di reati di opinione. I giudici cairoiti hanno infatti per l’ennesima volta rinnovato per altri 45 giorni la detenzione preventiva di Patrick George Zaky. A darne notizia un tweet dell’ong Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), con cui Zaky collaborava e che ne sostiene la causa dai primi momenti. L’organizzazione nei giorni scorsi ha subito l’arresto di tre dei propri dirigenti: dopo il direttore amministrativo Mohameed Basheer è toccato infatti a Karim Ennarah, direttore del settore giustizia, e al direttore generale Gasser Abdel-Razek. Le accuse per quest’ultimo sono “adesione a gruppo terrorista”, “diffusione di false dichiarazioni atte a danneggiare la sicurezza pubblica” e “uso di internet per divulgare fake news”.

“L’udienza di rinnovo della detenzione di Patrick George”, si legge in un post di ieri sulla pagina Patrick Libero, “si è tenuta davanti al Tribunale penale con la presenza di Patrick e dei suoi avvocati. La corte ha ascoltato la difesa degli avvocati e ha dato a Patrick la possibilità di parlare, poi gli avvocati hanno presentato un memorandum che illustrava in dettaglio le argomentazioni della difesa e delineava le giustificazioni che richiedevano il rilascio di Patrick”.