Attualità

“Anche io sono Acad”

Al via campagna di crowdfunding dell’Associazione contro gli abusi in divisa: “L’emergenza sanitaria ha causato una forte stretta repressiva e di controllo sociale acuto e mirato alle fasce più deboli e marginali, salvare la lotta agli abusi, è davvero l’arma più potente che abbiamo per sconfiggere il virus dell’indifferenza”.

23 Dicembre 2020 - 14:25

“Questo è un appello con il cuore in mano rivolto a chi, in questi anni, ha contribuito alla lotta contro gli abusi e vuole continuare a farlo”. Lo scrive la Associazione contro gli abusi in divisa, lanciando la campagna di crowdfunding “Anche io sono Acad”.

Si legge poi: “Nell’emergenza sanitaria per la Covid-19, ci troviamo a vivere un periodo storico senza precedenti, un periodo fatto di isolamento per cui le relazioni e i momenti di aggregazione sociale sono totalmente azzerati lasciando un vuoto difficile da colmare per associazioni senza scopo di lucro che, come la nostra, provano a costruire relazioni dal basso e si autogestiscono grazie al contributo di coloro che decidono di sostenerci soprattutto partecipando alle iniziative dal vivo di autofinanziamento come cene sociali e serate benefit. Sono queste pratiche che da anni permettono di sostenere le spese legali ed aiutare le vittime di abusi. Tutto questo ad oggi è bloccato, date sospese, saltate o rinviate. Per noi come per il resto delle autogestioni, del mutualismo e dell’associazionismo. Ma gli abusi non si fermano, anzi, nel corso della cosiddetta fase 1 siamo stati investiti da una ulteriore ondata di segnalazioni di abusi – morti in carcere, multe assurde, pestaggi, uso del taser, spray al peperoncino, aumento dei Tso – determinati – ‘all’arbitrio interpretativo di forze dell’ordine non sempre impeccabili nell’assennata valutazione dei fatti ‘ (cit.). L’emergenza sanitaria ha causato una forte stretta repressiva e di controllo sociale acuto e mirato alle fasce più deboli e marginali”.

Prosegue Acad: “Noi sentiamo l’obbligo morale di esserci sempre, di essere una sorta di dispositivo di protezione sociale. Per questo lanciamo questa nuova campagna di raccolta fondi per finanziare le spese più importanti ed urgenti dei prossimi mesi. Mai come in questo momento sarà la solidarietà popolare a salvare la lotta agli abusi, è davvero l’arma più potente che abbiamo per sconfiggere il virus dell’indifferenza e mantenere attivo il contributo di Acad. Non vi nascondiamo la difficoltà economica: il conto nazionale dell’associazione è stato stressato dalle spese per le consulenze medico legali, oltre 5000 euro solo negli ultimi mesi, che sono servite in processi importanti. Obiettivo di questa campagna di autofinanziamento è raccogliere almeno 10.000 euro per dare respiro e continuità alla nostra azione. Il solo mantenimento del nostro Numero Verde delle emergenze, pilastro fondamentale per la lotta agli abusi in tempo reale, è un costo notevole che supera i milleduecento euro l’anno. E poi ci sono i processi dei quali ci siamo fatti totalmente carico anche dal punto di vista economico, come quelli relativi alla morte di Arafet Arfaoui e Sekine Traore. Entrambi sospesi con l’esplosione della pandemia, ma ripresi a ridosso dell’estate. Per tutti questi motivi, con la massima sincerità e la gola stretta per il periodo di impedimenti che stiamo vivendo, ci troviamo a chiedere l’aiuto di coloro che credono in queste battaglie, incentivando il tesseramento on-line e le donazioni tramite conto corrente e paypal con la causale ‘Anche io sono Acad’ o partcipando al crowdfunding su Produzioni dal Basso“.