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Amianto in Stazione, Usb: “Inaccettabile minimizzare”

Il sindacato ha fatto esposto all’Ausl perché i lavori di bonifica previsti lunedì siano rinviati perché rischiosi e chiede che Rfi fermi la circolazione dei treni, chiuda il Ponte Matteotti, avverta cittadini e residenti della zona.

12 Settembre 2013 - 20:49

E’ un vero e proprio allarme quello che Usb lancia per la giornata di lunedì, quando in Stazione Centrale verranno rimossi da Rfi dei sassi contenenti amianto bianco. Secondo il sindacato, sarebbe necessario fermare la circolazione dei treni sui binari limitrofi, chiudere il transito sul vicino Ponte Matteotti, invitare i cittadini delle abitazioni che danno sulla stazione a tenere chiuse le finestre.

Oggi Usb ha  presentato un esposto all’Ausl, e spera che questo faccia sì che l’inizio dei lavori venga rinviato, a maggior ragione perché i lavoratori non sono stati ancora adeguatamente formati. Il rischio, sia per i lavoratori che per i cittadini e i viaggiatori , di entrare in contatto con fibre di amianto che si stacchino dal pietrisco mentre lo si sposta. Rfi ha previsto una distanza precauzionale di 30 metri,
“ma e’ poco, ce ne vorrebbero almeno 50-100- afferma  un delegato sindacale – e comunque in linea d’aria tra il ponte di Matteotti e i binari sottostanti ci sono meno di 30 metri”.

Se, come ha comunicato ieri l’azienda, a effettuare la rimozione del pietrisco sarà una ditta specializzata, “pochi istanti dopo che l’avranno portato via sui binari lavoreremo noi di Rfi e i dipendenti della ditta Ctl che ha l’appalto. Ma come si può pensare che l’ambiente sia sano tutto ad un tratto?”, si chiede Usb. E per i lavoratori non siano state previste tute impermeabili, né uno spogliatoio ‘dove cambiarsi degli abiti da lavoro eventualmente contaminati e farsi una doccia. Come “per tutte le operazioni di manutenzione ordinaria-  spiega- anche in questo caso é previsto che indossiamo solo i guanti e una mascherina, che però stranamente deve essere smaltita come rifiuto speciale. Perché mai, se non c’e’ nessun rischio? E il resto del corpo allora, non deve essere protetto?.

“Abbiamo avuto con l’azienda due incontri – aggiunge – Abbiamo chiesto che venisse adottata piu’ attenzione, ma non c’e’ stata disponibilita’. Il loro interesse è tutto teso ad evitare che si inneschi la procedura per la valutazione del rischio amianto per i lavoratori, che pensano di evitare con la ditta specializzata”.

Se l’esposto all’Ausl non avrà seguito, conclude, “valuteremo se fare un esposto alla Procura della Repubblica o altre iniziative per tutelare l’incolumita’ di lavoratori e cittadini. Che nel 2013 si affronti un tema come l’amianto con un approccio che tende a minimizzare e’ davvero inaccettabile”.