Amburgo / No G20, scarcerato un altro manifestante catanese

Condannato a tredici mesi con sospensione condizionale: di tutti i processati finora, nessuno è stato assolto. Perquisiti e identificati i solidali accorsi all’udienza.

26 Ottobre 2017 - 10:56

(da Infoaut)

Dopo quasi quattro mesi di detenzione, dopo innumerevoli ricorsi per sospendere la custodia cautelare, dopo 5000 euro di cauzione versata allo stato tedesco e poi rifiutata, finalmente stamattina al tribunale di Altona, ad Amburgo, Alessandro è stato processato per i fatti avvenuti nelle giornate del 6,7 e 8 luglio per le strade di Amburgo, durante il G20 e, nello specifico, accusato di tentativo di lesione verso un pubblico ufficiale e resistenza.

Cambia la nazionalità, ma l’andazzo della magistratura resta lo stesso: condannato ad un anno e un mese, anche se con condizionale. Ad oggi, non risulta nessun assolto, tra tutti i processati del G20.
Cosa vuol dire questo?

Vuol dire che Ale potrà tornare in Italia, riabbracciare i propri familiari, amici e compagni.
Ma vuole anche dire che ad essere stato processato stamattina (ieri mattina, ndr) nelle aule tedesche non è stato il singolo reato commesso, ma la voglia di giovani uomini e donne, di scendere nelle strade del cuore ricco dell’Europa neoliberista, per ricordare che 20 persone che stanno sedute intorno ad un tavolo non possono ein non devono potere decidere sul nostro futuro.

Qui ad Amburgo la ferita inferta da quelle giornate di rivolta brucia ancora, a testimoniarlo il fatto che tutti i compagni e le compagne accorsi al processo sono stati bloccati per circa un’ora in un bar, perquisiti e identificati.

Chiediamo ancora a gran voce la liberazione di tutte e tutti gli arrestati al g20.

Intanto riportiamo a casa Alessandro, e siamo pronti e vogliosi di festeggiare questa liberazione liberi e pronti a riprendere la lotta.