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Alla cultura serve spazio: le librerie lo trovano nel centro sociale

“Dobbiamo tenere distanti i corpi ma non le persone”: per i prossimi due mesi il Tpo apre le porte a tre realtà indipendenti (Igor Libreria, Trame Bookshop e Confraternita dell’uva) che nei propri luoghi attualmente non possono svolgere le tante presentazioni di libri proposte alla città.

21 Ottobre 2020 - 12:06

A cause delle restrizioni connesse alla pandemia Covid le librerie indipendenti non hanno spazio? Allora lo trovano nel centro sociale. Ecco il progetto “Ri-farci spazio”, annunciato dal Tpo: Igor Libreria, Trame Bookshop e Confraternita dell’uva per i prossimi due mesi proporranno un incontro a settimana in via Casarini 17/5. “Apriamo? Ce lo siamo chiesto e ce lo avete chiesto molte volte in questi mesi. Riaprire il Tpo, nel pieno della pandemia è una sfida e una responsabilità. Mentre vengono disposte nuove regole per limitare il diffondersi del virus crediamo che sia indispensabile rimettere comunque al centro le relazioni, la socialità, lo stare insieme per produrre comunità, resistenza e reciproco aiuto dentro una crisi che presto mostrerà nuove fauci e probabilmente nuove misure di distanziamento fisico e prevenzione sanitaria. In un periodo di socialità negata, pensiamo che sia indispensabile metterci al sicuro e farlo ancora una volta insieme ad altr@”, scrive il centro sociale. “Mentre il lockdown ci aveva segregati nelle nostre case e l’emergenza sanitaria era all’apice, abbiamo re-inventato il nostro spazio attivando reti solidali e mutualistiche. Trasformando in questi mesi la sala da luogo di produzione di eventi culturali in un grande magazzino di viveri, medicinali, libri e oggetti informatici per attivare percorsi di solidarietà attiva che hanno provato a rispondere all’emergenza partendo dal basso e dall’auto-organizzazione. Questo percorso non si è mai interrotto, creando nell’oggi presidi sul territorio, percorsi di prossimità, di rivendicazione e riscatto che ora fanno vivere il nostro spazio in modi del tutto nuovi e inaspettati. Mentre la pandemia ci costringe a immaginare nuovi modi di vivere la socialità e continuare a stare insieme in sicurezza, le pratiche mutualistiche ci forniscono nuovi orizzonti sul significato di prendersi cura l’uno dell’altro e mettere in moto relazioni differenti. Il distanziamento fisico ci toglie spazio, ma riorganizzando il Tpo per accogliere le persone senza rischi, abbiamo sentito l’esigenza di Ri-farci spazio anche per tutte quelle realtà che non hanno più posto per creare incontri, eventi, cultura”.

Continua il comunicato: “Ri-farci spazio per accogliere dentro le nostre mura, le molteplici realtà che da sempre animano il tessuto socio-culturale della città e che attraversano grandi momenti di difficoltà del settore. Partiamo da alcune librerie indipendenti: Igor Libreria, Trame Bookshop e Confraternita dell’uva che per i prossimi due mesi animeranno tutti i giovedì sera al Tpo. Non potendo più svolgere nei rispettivi luoghi le tantissime presentazioni di libri proposte quotidianamente alla città, proporranno un incontro a settimana in via Casarini 17/5. Un ciclo di 13 appuntamenti punteggiati dai libri per una programmazione costruita da tutte le altre realtà che lo fanno vivere ogni giorno, come l’Associazione Ya Basta! o la Polisportiva Hic Sunt Leones, o quelle che negli anni lo hanno attraversato, da Atlantico Festival alla collaborazione con il FreakOut Club, fino all’arte visiva di Cheap e nuove collaborazioni con WeWorld Onlus, Atlas of Transitions – Biennale, Inside Porn, Fruit Festival, Renape. Dobbiamo tenere distanti i corpi ma non le persone, ri-facciamo spazio per diventare insieme nuovo spazio”. Il primo degli appuntamenti previsti è domani, alle 19, con una presentazione a cura della libreria Igor: “Qui c’è tutto il mondo”, di Cristiana Alicata e Filippo Paris.