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Airbnb, il Comune batte un colpo: indagine sui megahost

Grazie alla protesta studentesca finalmente la Giunta s’accorge delle grandi agenzie che affittano sul web nascondendosi dietro falsi utenti: Bettina, Andrea, Matteo… Un fenomeno che cannibalizza il mercato immobiliare a danno di studenti e precari.

17 Ottobre 2018 - 11:03

Imprese turistiche, spesso controllate da grandi holding, che gestiscono decine di appartamenti ma li offrono su piattaforme digitali come Airbnb presentandosi con nomi propri come se fossero utenti qualsiasi: Bettina (64 offerte in città, 2000 in Europa), e poi Andrea, Matteo… E’ un efficace trucco per inserirsi in un mercato molto redditizio eludendo gli oneri professionali del settore, ma è anche ciò che sta contribuendo a cannibalizzare il mercato immobiliare, rendendo ai limiti dell’impossibile trovare un’alloggio in affitto a studenti e precari. Il fenomeno, già oggetto di inchieste giornalistiche, è stato messo in luce, dieci giorni fa, dalla protesta degli studenti di Lubo davanti a Palazzo D’Accursio.

Messa di fronte a una magagna così grossa l’amministrazione non ha potuto far finte di niente: l’assessore al Turismo Matteo Lepore ha annunciato infatti ieri che gli uffici comunali stanno indagando: “E’ evidente che non e’ una cittadina che sta condividendo una propria stanza, ma sta facendo un’attività speculativa che come tale va tassata”. Resta da capire quali saranno i provvedimenti che scaturiranno da queste indagini.