Storia e memoria

A Salerno si cancella ogni riferimento alla Resistenza

E’ polemica a Salerno sulla decisione del presidente della Provincia di cancellare ogni riferimento alla Resistenza Partigiana. L’Anpi parla di “incredibile faziosità di chi nega l’antifascismo”.

25 Aprile 2010 - 13:18

L’attacco al 25 Aprile è da tempo in corso: dopo il caso di Pecorara, paese in cui venne proposto di cancellare piazza XXV Aprile, si tenta deliberatamente di cancellare dai manifesti celebrativi del 25 Aprile ogni riferimento alla resistenza partigiana. Succede a Salerno dove, per decisione del presidente della Provincia  Edmondo Cirielli,  sui manifesti celebrativi della giornata di liberazione si legge che furono le sole truppe statunitensi a liberare il suolo italiano dalle trupe d’occupazione. Inoltre viene dato merito alle truppe americane di aver scongiurato una possibile “dittatura comunista”, garantendo un periodo di benessere e di prosperità che altrimenti non avremmo mai conosciuto.

I manifesti di Salerno non sono passati inosservati e la vicenda ha trovanto ampia visibilità a livello nazionale. L’inquetante revisionismo storico di Cirielli ha visto molti storici italiani prendere le distanze da queste assurde affermazioni: Giovanni Sabbatucci, pur ricoscendo il merito delle truppe americane, ha ribadito l’importanza del movimento partigiano non solo per la liberazione dal fascismo ma anche per i valori connaturati al movimento, fondativi nell’atto costitutivo della Repubblica Italiana. Sulla stessa lunghezza d’onda Luciano Guerzoni della direzione nazionale dell’Anpi che afferma: “Non ricordare il 25 aprile i partigiani è senz’altro un’intollerabile faziosità di chi continua a non fare i conti con la storia e nega l’antifascismo, la Resistenza e la Costituzione”.