Acabnews Bologna

A fuoco l’ex Crash di via Zanardi 106

Dopo il precedente in via de Maria. “È l’istantanea più fedele della decadenza delle politiche dell’amministrazione”, commenta il collettivo, che intanto annuncia per il 14 il “primo concerto resistente per gli spazi sociali” in piazza Verdi.

06 Settembre 2017 - 17:16

“Dopo i palazzi di via Mario de Maria, anche il Laboratorio Crash di via Zanardi 106 va a fuoco e la cenere che resta è l’istantanea più fedele della decadenza delle politiche di gestione e sviluppo del territorio da parte dell’amministrazione”. La segnalazione da parte di Crash arriva con un comunicato, che prosegue così: “Fummo sgomberati da quello stabile, che in precedenza era rimasto vuoto per anni ed anni, nel 2009 (novembre 2008, ndr), e successivamente occupammo il Laboratorio Crash di via della Cooperazione da cui siamo stati sgomberati l’8 agosto. In via Zanardi durante tutta l’esperienza di autogestione quello stabile ospitò sale prove musicali gratuite, laboratori di fotografia e di informatica, i primi progetti di palestra popolare, grandi eventi musicali, teatrali, e cineforum; mese dopo mese divenne un vero e proprio museo autogestito con le opere di Blu (che lo scorso anno giustamente abbiamo aiutato a cancellare), Bansky, Duchamp, Andreco, e tanti arti artisti che resero uniche le pareti del centro sociale. Con i residenti e il resto del quartiere si instaurò una bella sintonia felici di avere nella zona uno spazio pubblico, autogestito e vissuto da molte attività dopo gli anni di abbandono. Lo sgombero riportò la struttura al degrado di sempre, quello con cui la speculazione edilizia ammorba la nostra città. La ricca proprietaria infatti una volta tornata in possesso dello stabile lo lasciò nelle condizioni pietose in cui ha versato fino ad oggi, ed invitiamo i curiosi a passare da lì per vedere con i propri occhi la situazione. Tutto ciò è il risultato delle politiche di gestione e sviluppo del territorio e del disimpegno cronico e irresponsabile della giunta comunale incapace di affrontare le istanze sociali e culturali della propria città se non tramite la delega alla procura e alla questura, ai manganelli e alle denunce. La rigenerazione urbana tanto declamata durante la recente campagna elettorale, è quindi quella del consumo scellerato di suolo come nel caso di Fico? E’ la rigenerazione urbana per rimpinguare le tasche di Prelios, o Unipol? Sembra proprio di si, ed oggi con la struttura di via Zanardi 106 in fiamme viene da chiedersi la ragione dello sgombero del 2009 visto che lo stabile è rimasto abbandonato e fatiscente per tutti questi anni”.

Continua Crash: “Perchè l’amministrazione non si fa avanti per garantire che edifici come quelli vengano caratterizzati da usi sociali, autogestiti, ricreativi e culturali? Secondo le inchieste giornalistiche su 10 edifici sgomberati ben 9 restano nell’abbandono. Il peso politico e il costo sociale di questa proporzione dovrebbe indurre a trattare soluzioni con le esperienze di occupazione e autogestione cittadine, e al posto della politica del disimpegno, fare in modo che il costruito lasciato in disuso venga destinato ad usi collettivi e sociali. Il Laboratorio Crash di via della Cooperazione per quanti decenni resterà abbandonato? Per quanto tempo il degrado a cui è lasciato aiuterà il mercato immobiliare a far aumetare i prezzi? E tutto ciò con l’approvazione di Merola e il guadagno dei fondi e delle banche. E’ tempo di ribaltare questa situazione, c’è bisogno di un risarcimento sociale davanti a questa situazione vergognosa, e che il costruito abbandonato venga abitato dalle famiglie sfrattate oppure da progetti e attività sociale. E’ tempo di non permettere più la politica delle ceneri!”.

Il collettivo, inoltre, aggiunge: “Ai ragazzi che sono stati denunciati per occupazione abusiva in quanto trovati dalla polizia dentro lo stabile in fiamme va tutta la nostra solidarietà. Non è ammissibile che degli uomini e delle donne debbano vivere in stabili fatiscenti e privi dei servizi basilari. Al posto di una denuncia andrebbe sempre garantito un tetto e al posto di vivere la precarietà di chi abita spazi ridotti così dalla speculazione continueremo a lottare per il diritto all’abitare di tutti e tutte”.

Sempre Crash, intanto, con un ulteriore comunicato rende nota la prima iniziativa della mobilitazione annunciata dopo lo sgombero da via della Cooperazione: “Il 14 settembre inizia con una piazza Verdi occupata dalla musica di 99 posse, Skiantos, Willy Peyote, Bunna (Africa Unite), Garrincha sound System (Lo Stato Sociale, Keaton, Costa! da set), Kiave e Don Diegoh la campagna Crash Again! che porterà buona parte dei 500 artisti che hanno sottoscritto il nostro appello nel centro storico della città e non solo in grandi concerti solidali e resistenti per gli spazi sociali. Come promesso fino a quando il Laboratorio Crash non avrà una casa, la nostra casa saranno le strade e le piazze e nuove occupazioni. Noi agli intenti facciamo seguire i fatti, a differenza di Palazzo d’Accursio che ancora sembra volersi ostinare nella politica di disimpegno e di delega alla questura delle questioni sociali che agitano il nostro territorio. Quanto accadrà dal 14 settembre in poi sarà quindi di responsabilità dell’amministrazione incapace di far seguire i fatti agli intenti che essa stessa annuncia e promette come nel caso dell’intervista del presidente del quartiere Navile della scorsa settimana. Se non vorranno ascoltare le istanze sociali e culturali della campagna Crash Again allora alzeremo il volume, se non bastano le lotte e i conflitti sociali che fino ad oggi hanno attraversato Bologna, vuol dire che lotteremo più forte e più determinati di prima. E noi le promesse le manteniamo sempre! Quindi diamo appuntamento a tutti e tutte al ‘Primo concerto resistente per gli spazi sociali’ in piazza Verdi dalle 18 a notte invitando i centri sociali, i collettivi, i singoli, e i sindacati di base che in questi anni hanno solidarizzato con le lotte sociali a partecipare e a prendere parola da un grande palco di resistenza e autogestione”.