Acabnews Bologna

˝A fianco dei familiari delle vittime, ma contro uno Stato autoritario e complice delle stragi˝

Domani l’anniversario della bomba alla Stazione. Nodo Sociale Antifascista: “Non ascolteremo vuote parole del sindaco”. Usb: “Memoria necessaria per non essere impreparati agli attacchi anti-popolari”. Da Sgb parallelo col disastro ferroviario di Corato: “Teniamo viva l’attenzione”.

01 Agosto 2016 - 15:19

“Parteciperemo alla manifestazione in ricordo della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e ascolteremo le parole di Paolo Bolognesi, non come parlamentare di un governo arrogante e autoritario, ma come antifascista e come presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage. Poi usciremo dalla Piazza della Stazione per non ascoltare le parole vuote del sindaco e del rappresentante del governo e per rilanciare la necessità e l’urgenza di una società altra, libera da paura e terrore”. L’annuncio è del Nodo Sociale Antifascista, che come ogni anno sarà in piazza Medaglie d’Oro nell’anniversario dell’esplosione che uccise 85 persone.

Recita inoltre la nota: “Da alcuni decenni gli Stati europei non cessano di commemorare ogni genere di avvenimenti traumatici e luttuosi del passato in una sorta di inflazione della memoria pubblica e di ambiguo ‘risarcimento’ per le vittime. Più i governi moltiplicano i riti commemorativi, più si vede quanto i fatti del passato che ne sono l’oggetto siano per essi del tutto indifferenti nella loro verità e rilevanza politica, civile e morale. Quello della commemorazione di Stato è un gesto logoro che non è mai accompagnato da alcuna specie di interiorizzazione senza la quale non si dà memoria. Per lo Stato infatti la commemorazione è un gesto di facciata che non impegna ad alcun ritorno critico sugli eventi del passato, sul ruolo statale di promozione e favoreggiamento nella strategia della tensione e sulle sue responsabilità nelle guerre, violenze e devastazioni di ieri e di oggi. Per lo Stato l’atto di commemorare non ha alcuna incidenza politica, ma serve solo a sbarazzarsi di un ricordo scomodo e ingombrante. Ogni discorso istituzionale sembra sempre che dica: – Ecco, lo Stato ha pagato il suo tributo simbolico ed è alleggerito da ogni colpa e fardello. La prima finalità delle commemorazioni istituzionali è di sgravare i governi del peso di dover assumere una qualche responsabilità riguardo a eventi passati dell’attività dello Stato”.

Aggiunge il collettivo: “Anno dopo anno, lo Stato ha sempre promesso di ‘far luce sulla verità’ delle quattordici grandi stragi italiane in cui è coinvolto, ma abbiamo avuto solo una lunga serie di depistaggi, di polveroni mediatici, di ridicole commissioni parlamentari, di dietrologie innocentiste e autoassolutorie, di menzogne e ‘piste alternative'”. Tuttavia, “negli ultimi trent’anni lo Stato ha vergognosamente assolto quasi tutti i neofascisti di Ordine Nuovo coinvolti nelle stragi: Pino Rauti, Franco Freda, Giovanni Ventura, Delfo Zorzi, che, riparato in Giappone, ha voluto assumere il nome di «Hagen Roi», ossia Croce Uncinata. E ci sono voluti ben 41 anni per condannare gli ordinovisti Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per la strage di Brescia del 1974, un neofascista e un uomo legato ai servizi segreti, entrambi ormai anziani. Nessuna verità, invece, sui mandanti e sul coinvolgimento delle gerarchie dello Stato”.

Conclude il Nodo: “Tutte e tutti in Piazza Nettuno il 2 agosto 2016, ore 8.30. Tutte e tutti fuori dalla Piazza della Stazione dopo il minuto di silenzio! La resistenza continua!”

Sarà in piazza anche Usb: “Per noi la memoria è fondamentale – scrive il sindacato – per capire il presente e il futuro, è necessaria per non essere impreparati agli attacchi autoritari e anti popolari. Non dimentichiamo che lo stragismo è uno strumento per imporre svolte autoritarie contro le libertà e i diritti, la capacità di lotta e di resistenza dei lavoratori e lavoratrici”.

L’Unione Sindacale di Base pone l’accento sul fatto che “in questi giorni si è tornato a parlare del ruolo fondamentale di Licio Gelli nella stagione delle stragi ed in particolare per quella di Bologna. Questo è il punto di partenza per la nostra riflessione e presenza quest’anno. Non è una nostra scoperta che molti dei punti del suo ‘Piano di rinascita democratica’ sono stati effettivamente realizzati e che altri siano in cantiere. Sul piano sindacale e dei diritti dei lavoratori basta vedere il definitivo smantellamento del diritto al reintegro per i lavoratori ingiustamente licenziati e le norme sulla rappresentanza sindacale. Un disegno che rispecchiava e rispecchia i sogni e i desideri del padronato più vorace e reazionario, che sta esprimendo in questi anni di crisi una guerra contro i lavoratori e le lavoratrici, con licenziamenti, repressione, cancellazione di dignità e diritti. Un disegno che considerava la Costituzione, anche se mai veramente attuata, come troppo democratica”.

Secondo Usb, “oggi è proprio con il Governo Renzi che vediamo in atto quella contro riforma costituzionale, che insieme alla legge elettorale ‘Italicum’, va a trasformare una repubblica formalmente parlamentare in un repubblica autoritaria fondata sul ‘premierato’, una enorme concentrazione di potere, una repubblica autoritaria del ‘capo del governo’. Proprio il nocciolo politico del vecchio disegno piduista”.

In conclusione, “contro disegni autoritari vecchi e nuovi, contro l’attacco ai diritti sociali e politici siamo tutti chiamati alla mobilitazione, verso il prossimo sciopero nazionale con manifestazioni in tutta Italia contro le politiche del Governo Renzi e contro la riforma costituzionale. Appuntamento per tutti e tutte il 2 agosto alle ore 9.00 in Piazza Nettuno”.

“In continuità con la propria storia e quella dell’intero movimento operaio” ha annunciato inotre la sua presenza Sgb. Così il sindacato: “La memoria è una risorsa necessaria per orientarsi nel presente e nel domani per combattere il terrorismo che sappiamo essere, oggi come ieri, uno strumento atto a colpire le conquiste democratiche e sociali ottenute dal movimento dei lavoratori, fino ad arrivare a mettere a rischio la pace mondiale. La nostra sarà quindi una presenza per la pace e contro le stragi di Stato comunque si rappresentino, siano esse compiute con le bombe o causate dalla colpevole speculazione di chi per lucro è disposto a mettere a rischio la vita di decine e decine di incolpevoli lavoratori e cittadini”.

“Per questo – si legge poi – SGB sarà in piazza con uno striscione portato da alcuni lavoratori delle Ferrovie che recita Da Bologna a Corato contro le stragi di Stato con riferimento anche alla strage ferroviaria in del 12 luglio scorso. E’ evidente infatti il ruolo complice del ministero dei trasporti e vari apparati dello stato che hanno consentito alla famiglia Pasquini di gestire una linea ferroviaria tecnologicamente arretrata speculando sul diritto alla mobilità di lavoratori e studenti, facendo grandi utili e fregandosene bellamente della messa in sicurezza del servizio: 23 morti e 50 feriti è il bilancio definitivo della più grave strage ferroviaria avvenuta in Puglia”.

Dunque, “teniamo vivo il ricordo contro ogni tentativo revisionista che vorrebbe negare la natura fascista della strage del 1980; teniamo viva l’attenzione contro ogni tentativo di fare apparire la strage di Corato come un episodio slegato dalle responsabilità di chi mette il profitto al primo posto, prima ancora delle vite umane”.