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Continua la mobilitazione contro il piano casa: “Sfrattiamo Renzi!”

Ieri la manifestazione di Asia, ricevuta delegazione in prefettura: “Impegnata a farsi portavoce del disagio”. Giovedì alle 17 nuovo presidio convocato da Social Log in piazza Roosevelt: il decreto del governo “ha il sapore della vendetta”.

18 Marzo 2014 - 16:07

Dopo il presidio di ieri in prefettura alcuni rappresentanti di Asia Usb e Noi Restiamo sono stati ricevuta da un rappresentante del prefetto.

“La delegazione ha illustrato tutte le contrarietà al decreto – scrive il sindacato in una nota – e ha impegnato la prefettura a farsi portavoce del disagio, che vorrebbe colpire quasi 200 cittadini che fanno parte dell’Associazione e che abita nelle occupazioni arricchendo il territorio dal punto di vista sociale riconosciuto da tutte le istituzioni, presso il Governo Renzi”.

Questo giovedì è invece il giorno scelto dalla rete Abitare nella crisi per una prima mobilitazione nazionale nei territori contro questo provvedimento: raccoglie l’appello Social Log, che denuncia “un nuovo violentissimo attacco contro le pratiche di riappropriazione per il diritto all’abitare e contro le centinaia di occupazioni in Italia divenute casa per migliaia e migliaia di persone”. L’appuntamento è in piazza Roosevelt alle 17, per chiedere la cancellazione dell’articolo che vieta allacci e residenza alle occupazioni, e “sostenere la necessità che le risorse non vadano alle grandi opere inutili ma vengano utilizzate per garantire risposte reali all’esigenza di casa, reddito e dignità”.

Il decreto, secondo Social Log, “ha tanto il sapore della vendetta contro chi in questi anni si è battuto ed ha lottato per vedere riconosciuto il proprio diritto ad una casa. Migliaia di famiglie e precari che hanno ricevuto in risposta dalle istituzioni solo un silenzio tombale alla questione abitativa e ha trovato come univa e vera risposta organizzarsi insieme ai movimenti di lotta per la casa e riaprire l’ingente quantità di palazzi vuoti”.

“L’unico provvedimento reale – conclude Social Log –  era e rimane il blocco degli sfratti, accompagnato dal riuso degli immobili pubblici e privati non utilizzati per il rilancio dell’Edilizia residenziale pubblica, così come era stato richiesto con forza dai movimenti per il diritto all’abitare dal 18 e 19 ottobre in poi. Ancora una volta però, si sono scelti i poteri forti, ancora una volta saremo noi i movimenti di lotta per la casa a trovare le soluzioni reali”.