Acabnews Bologna

#14N, blitz alla Cisl e viali bloccati [foto + comunicati]

Migliaia in corteo per tutta la mattina, uova a Unicredit e Ministero del Lavoro, poi incursione nella sede del sindacato confederale: “Ha auspicato manganellate e schiene spezzate ai lavoratori in mobilitazione alla Coop Adriatica di Anzola”.

14 Novembre 2012 - 17:03

“Siamo con il movimento No Tav, con gli operai dell’Alcoa e dell’Ilva, coi disoccupati, gli immigrati, con i precari, i pignorati, i senzatetto”, si sente in Piazza XX Settembre alla partenza promosso dai collettivi di studenti medi e universitari nella giornata di sciopero europeo.

Dietro lo striscione “Contro la scuola e l’Università della crisi costruiamo le lotte – rise up Europe” si muovono in migliaia lungo via Indipendenza. Nelle prime file ci sono finte pagelle di cartone con il voto 10 in “autogestione”, “blocco della città”, “riappropriazione di spazi” e “lotta all’austerity”. Più dietro bandiere NoTav e lettere di cartone che si affiancano a scrivere “Choosy pride”.

Arrivato alla “T” il corteo svolta a sinistra, separandosi da quello di docenti, precari e Cobas (accodatosi all’incrocio con via Irnerio) che prosegue verso la prefettura. Un primo lancio di uova colpisce la filiale Unicredit di via Rizzoli, poi il corteo punta verso i viali, bloccando il traffico in Porta Mazzini, Porta San Vitale e Porta San Donato. Nella marcia lungo i viali, per due volte, i manifestanti iniziano a correre, superando le auto della Polizia che si muovevano davanti al corteo. Tra i cori ricorrono “corteo selvaggio”, “noi andiamo dove ci pare”, ma anche “Fornero stiamo arrivando”.

Foto da Twitter (@BartlebyBologna)

In Viale Masini infatti a essere sanzionati, con lancio di uova e vernice sono gli uffici bolognesi del ministero del Lavoro. Il corteo procede lungo Viale Pietramellara passando oltre la Stazione (blindata dalle forze dell’ordine), girando in via Amendola e poi imboccando, di corsa, via Milazzo. Lì a subire il terzo lancio di uova è la sede Cisl, nella quale poco dopo un gruppo di manifestanti entra al grido di “Sciopero generale” e protestando contro la “casta dei padroni” e “i sindacati che non scioperano”.

Lasciata la sede Cisl, i dimostranti si ricongiungono al corteo e tornano a percorrere via Indipendenza e via Rizzoli, per infine ricongiungersi alla manifestazione di docenti e precari della scuola in Piazza Santo Stefano.

Intanto dalla Cisl stessa e anche dalla Cgil, così come da diversi partiti e istituzioni della città, piovono subito reazioni sproporzionate per il blitz in via Milazzo: si arriva a parlare di “atti cruenti” e “violenza squadrista”, si rispolvera il classico “isolare i violenti”.

Esternazioni a cui risponde a stretto giro il Cas, una delle sigle che promuove la manifestazione: “Respingiamo al mittente ogni polemica, rivendicando con forza l’azione compiuta in maniera determinata da tutte le persone che hanno partecipato al corteo di oggi, e solidale ben più di sindacati come la Cisl nei confronti di quel mondo del lavoro che oggi sciopera e lotta ad Anzola, all’Ikea di Piacenza, in tutta Europa.”

> Le foto della manifestazione:

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157632008534084/show/

 > I comunicati arrivati in redazione:

Come Collettivo Autonomo Studentesco di Bologna, ma soprattutto come promotori ed organizzatori della manifestazione di oggi, riteniamo importante socializzare alcune considerazioni a caldo. La mobilitazione di oggi, che ha visto 15000 studenti e studentesse scendere in piazza ed andare a bloccare le piazze e le strade di Bologna, si inseriva all’interno di una giornata che vede scatenarsi non solo in Italia, ma quantomeno in tutta l’Europa del Sud, la rabbia diffusa del mondo della formazione e del precariato metropolitano contro gli agenti e i gestori della crisi.

Una giornata riuscitissima, che ha visto davvero esorbitanti i numeri di un corteo che da più di due settimane abbiamo lanciato in seguito all’assemblea romana della rete StudAut del 3/4 novembre. Numeri che non si sono certo visti nelle piazze sindacali e parasindacali, rimaste pressochè deserte, minoritarie, certamente imparagonabili a quella partita da piazza XX Settembre.
Dopo aver riproposto le pratiche del blocco e del corteo selvaggio tipiche delle nostre mobilitazioni degli ultimi anni, bloccando i viali e la mobilità cittadina, abbiamo sanzionato la sede locale del Ministero del Lavoro per urlare forte il dissenso e l’ostilità nei confronti del ministro Fornero, l’esponente che più di tutti gli altri incarna le politiche di austerity e le riforme lacrime e sangue del governo.

Ma abbiamo anche sanzionato la sede locale della Cisl. L’abbiamo fatto sia per segnalare il ruolo che ha da sempre, di sindacato giallo al fianco di ogni governo e di ogni attacco al mondo del lavoro, sia perchè negli scorsi giorni ha auspicato manganellate e schiene spezzate ai lavoratori in mobilitazione alla CoopAdriatica di Anzola.

Respingiamo al mittente quindi ogni polemica, rivendicando con forza l’azione compiuta in maniera determinata da tutte le persone che hanno partecipato al corteo di oggi, e solidale ben più di sindacati come la Cisl nei confronti di quel mondo del lavoro che oggi sciopera e lotta ad Anzola, all’Ikea di Piacenza, in tutta Europa.

Collettivo Autonomo Studentesco – StudAut Bologna

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In uno scenario di mobilitazioni reali e potenti in tutta Europa, dalla Spagna alla Grecia, dalla Germania all’Italia, la giornata di sciopero europeo diventa in tante città italiane la riappropriazione di strade, spazi, stazioni, piazze da parte di un’intera generazione di studenti medi e universitari, precari, che si riprendono il diritto al dissenso e la ricchezza che ogni giorno producono.
Anche a Bologna in decine di migliaia hanno bloccato la città, paralizzando il traffico cittadino. Tanti cortei hanno attraversato Bologna, incontrandosi, andando a colpire tanti e diversi obiettivi, sanzionando banche, tracciando nuove linee nella geografia della città, andando oltre le 4 ore di sciopero sindacale.
Da piazza XX settembre studenti medi e universitari hanno attraversato il centro andando a bloccare i viali e sanzionando banche, confluendo poi in un’affollatissima piazza Santo Stefano, dove si è svolta una partecipata assemblea del mondo della formazione con docenti precari e studenti che insieme sono partiti dall’ufficio regionale scolastico (dove hanno portato la loro protesta contro il ddl Aprea).
Un’assemblea che ha visto la partecipazione di numerose realtà, ma soprattuto una grande composizione di studenti medi, i veri protagonisti di questa giornata, che partendo dalle loro scuole hanno poi sfilato per la città determinati nei tanti ma complementari cortei che hanno espresso il loro dissenso alle politiche di austerity.

Questa mattina anche noi come Làbas siamo partiti dall’ex caserma Masini liberata e abbiamo attraversato Bologna, partecipando e muovendoci per i vari cortei che hanno paralizzato la città.
Abbiamo scelto di spostarci in maniera fluida, di attraversare le piazze invase di student* e precar* e di relazionarci con loro; abbiamo raccontato a migliaia di persone che cos’era l’ex caserma Masini prima della nostra occupazione e come –aprendola alla città- vogliamo dare corpo ad un sogno collettivo, da costruire con l’aiuto di tutti.
Abbiamo scelto di non stare fermi all’interno di un solo corteo: sappiamo bene quanto sia complesso e dinamico il presente in cui viviamo e quanto siano necessarie forme di vita capaci di incalzarlo. Per questo abbiamo preferito mescolarci, aprirci alle differenze, metterci in relazione con quella parte della città che oggi ha voluto ascoltarci, praticando lo stesso spirito che ci muove nella costruzione di un laboratorio, quello in via Orfeo 46, aperto alla cittadinanza.
Le vicende della crisi ci parlano di solitudine, rassegnazione, isolamento. Opponiamo a queste passioni tristi, che prestano il fianco a chi ha contribuito a creare lo scenario di povertà attuale, il nostro desiderio collettivo di guardarci in volto, contaminarci, inventare nuovi linguaggi comuni. Oggi la scommessa che ha aperto Labas, ovvero connettere una generazione definita “no future” che vuole invece riprendersi e costruire insieme il proprio futuro, comincia a divenire realtà.
Oggi Làbas si è raccontato alla città. Oggi ci siamo dispersi e confusi nelle varie manifestazioni: siamo stati in piazza XX settembre e contemporaneamente con i medi di Porta Lame; abbiamo urlato la nostra presenza in piazza S.Stefano e siamo stati complici delle manifestazioni nel resto del Paese. Oggi siamo stati in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e in tutti quei luoghi in cui una generazione prova a riprendersi quello che ci hanno strappato ed invece ci spetta!
Oggi, a Bologna, brilla il sole e siamo stati in migliaia per le strade: questo è il giorno giusto per iniziare a costruire un futuro migliore per tutt* noi e per l’ex caserma Masini occupata!

Làbas – guardiamo all’assalto
Ex caserma Masini occupata