Migranti

Reato di clandestinità, la procura solleva dubbi di incostituzionalità

Primi processi questa mattina per i migranti accusati di clandestinità sulla base delle nuove norme contenute nel pacchetto sicurezza, varato questa primavera dal Governo. In questi mesi a Bologna più di ottanta migranti sono già stati denunciati, ma all'apertura dei processi il procuratore ha sollevato il dubbio di incostituzionalità sulla legge che istituisce il reato di clandestintà.
16 settembre 2009

Iniziavano questa mattina a Bologna i processi nei confronti dei migranti fermati senza permesso di soggiorno e quindi, dall'5 agosto di quest'anno, punibili con un'ammenda da 5000 a 10000 euro o di fatto con l'espulsione. I procedimenti, affidati dalla legge ai giudici di Pace, sono però stati rinviati grazie alla decisione del procuratore di impugnare la norma che istituisce il reato di clandestintà sulla base della possibile incostituzionalità della legge.  In particolare il procuratore nelle motivazioni ha sottolineato la violazione del principio di uguaglianza, poichè in base alla sanatoria sono escusi dal procedimento le badanti disponibili all'emersione e non tutti i lavoratori in nero, e di quello secondo cui nessuno è tenuto ad autodenunciarsi, della ragionevolezza della legge, della funzione rieducazione della pena e del buon andamento della pubblica amministrazione. Il 21 Ottobre il coordinatore dei Giudici di Pace deciderà se trasmettero o meno l'istanza alla corte costituzionale, che comporterebbe la sopsensione dei procedimenti. 

 

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