Una notizia che non leggerete sul giornale fondato da Eugenio Scalfari

Chiuderà il centro stampa bolognese di Repubblica: 25 lavoratori perderanno il posto

“La Repubblica” non stamperà più a Bologna, rischiano il licenziamento i 25 poligrafici che lavorano alla stampa del quotidiano. La nostra città perde un altro pezzo importante della sua industria poligrafica. Il Gruppo L’Espresso ha comunicato che a fine anno non rinnoverà più il contratto con lo stampatore. Le rotative saranno trasferite a Padova.

2 luglio 2009

La repubblica Monica Forlani fa parte dei 25 lavoratori poligrafici del Centro Stampa bolognese di Repubblica (di proprietà del Gruppo L’Espresso e gestito da una società che opera per conto terzi, la Sabo di Roberto Beretta) che rischiano il licenziamento.
Monica ha deciso di divulgare la notizia della chiusura dello stabilimento tipografico sul WEB, consapevole del fatto che sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari probabilmente non troverà mai spazio. I lavoratori che rischiano il posto di lavoro vogliono farlo sapere in primo luogo in città, ma anche a livello nazionale.
La storia è questa: dal 1987 nello stabilimento gestito dalla Sabo si stampano le copie di Repubblica destinate al mercato dell’Emilia Romagna e della zona nord delle Marche. Recentemente, il gruppo l’Espresso ha comunicato allo stampatore che alla fine dell’anno non rinnoverà il contratto. La produzione, 70mila copie al giorno di “La Repubblica”, e le rotative saranno trasferite a Padova. I venticinque lavoratori poligrafici occupati nello stabilmento di proprietà de L’Espresso, rischiano il licenziamento.
Rimanendo senza posto di lavoro, i 25 poligrafici non avranno nessuna possibilità di essere riassorbiti dall’altra società di Roberto Berretta, la Niber di Cadriano (Granarolo) dove viene stampata l’edizione bolognese del Corriere della Sera. Infatti, anche per quel giornale, nei mesi scorsi la Rcs ha deciso di ridurre le tirature dell’impianto del capoluogo emiliano da 90 a 50 mila copie e da allora i 35 lavoratori dello stabilimento stanno facendo turni di cassa integrazione straordinaria.
Monica Folani conclude così il suo appello/denuncia: “Noi lavoratori non abbiamo più parole, ma solo speranze, e lotteremo perchè quello che è annunciato non si verifichi. Ci rivolgiamo a tutti, con la speranza che tutti insieme si possa fare qualcosa per evitare che 25 lavoratori perdano il lavoro e, quindi, la loro possibilità di sussistenza”.