Il comunicato dell'Onda

NoGelmini / Ri-occupata l'aula studio di V.le Berti Pichat

Dopo l'occupazione di due settimane fa della sala, nel complesso universitario tra i viali e Via Ranzani, il rettorato aveva garantito all'Assemblea Permanente Interscenze l'apertura autogestita nei weekend con il consenso della cooperativa bianca CUSL (vicina a Comunione e Liberazione e alla sua emanazione universitaria Student Office), che a gennaio aveva vinto il bando per la gestione dello spazio dal lunedì al venerdì. Il 30 gennaio la marcia indietro dei ciellini: chiedono più soldi all'ateneo, «non sono diposti a permettere» l'autogestione dello spazio. E l'Onda rioccupa
1 febbraio 2009 - Onda Anomala - Bologna

Due settimane fa abbiamo occupato l'aula studio di viale Berti Pichat per tenerla aperta nel week-end e dare la possibilità a tutti di studiare anche il sabato e la domenica.

La grande affluenza di studenti nei due giorni ha spinto il rettorato a garantirci l'apertura nei fine settimana successivi, provocando qualche mal di pancia a CUSL, la cooperativa di area CL-Student Office che ha in appalto la gestione dell'aula studio.

Sabato 23 e domenica 24 abbiamo tenuto aperta gratuitamente la sala studio dalle 8 alle 24: nessun costo per Unibo e per CUSL.

Anche lo scorso fine settimana l'affluenza è stata altissima e addirittura molti studenti non hanno trovato posto per studiare. Nei quattro giorni di apertura straordinaria abbiamo registrato oltre cinquecento presenze.

Eravamo quindi organizzati per l'apertura di domani e dopodomani (sabato 31 e domenica 1) quando questo pomeriggio ci è stato comunicato che CUSL non è disposta a permetterci di gestire la sala studio per il fine settimana, seppur gratuitamente. CUSL potrebbe tenere aperto questo spazio ma non lo fa e vuole impedire a noi di farlo. La posizione del rettorato al riguardo pare l'ennesimo temporeggiamento, mentre la necessità dell'aula è per noi immediata.

L'alta affluenza dei due week-end passati ha reso evidente l'importanza di garantire l'apertura di sale studio tutti i sabati e tutte le domeniche. L'Onda rivendica di aver posto l'attenzione su questa necessità e di aver da subito agito con determinazione per difendere un diritto di tutti e reclamare la necessità di spazi per gli studenti.

L'Onda ha così deciso di occupare nuovamente la sala studio.

D'ora in poi l'Ateneo bolognese non si può più tirare indietro e riteniamo debba farsi carico dell'apertura di sale studio e biblioteche nei fine settimana e la sera.

Finchè non otterremo risposte concrete continueremo a garantire noi i servizi che l'università ci nega.


Onda Anomala - Bologna

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