Quattordici mesi per cinque poliziotti della questura bolognese

Malmenarono giovane iraniano-statunitense, condannati agenti

Concluso il processo di primo grado per i fatti risalenti all'estate 2005. Le violenze verso il giovane condotto in questura cessarono solo quando dimostrò di essere cittadino USA.
1 dicembre 2008 - gi.ast.

Condanna in primo grado a quattordici mesi con la condizionale e altrettanti di sospensione dai pubblici uffici per quattro agenti della Questura di Bologna accusati di abuso di ufficio, ingiurie aggravate e lesioni aggravate. Vittima un giovane di nazionalità statunitense ma nato in Iran che la notte tra il quattro e il cinque luglio 2005 fu fermato per aver veementemente protestato allorché, in Piazza S.Francesco, un diciannovenne cileno che suonava un tamburo era stato denunciato per disturbo della quiete pubblica e resistenza a pubblica ufficiale.
Arrivato negli uffici della Questura, il giovane fu più volte percosso a pugni e offeso, finché non gli fu possibile mostrare il passaporto statunitense: gli agenti cambiarono repentinamente atteggiamento.
Al giovane, assistito dall'avv. Andrea Ronchi, la sentenza ha anche riconosciuto venticinquemila euro di risarcimento; l'avvocato degli agenti di Polizia, Carlo Ugolini, ha preannunciato ricorso,.