Sarà una mareggiata che vi seppelirà

NoGelmini / Messaggio dell’European Anomalous Wave all’Onda italiana

Dopo il 14 Novembre e l’assemblea della Sapienza, l'European Anomalous Wave lancia un messaggio all'Onda italiana
21 novembre 2008 - European Anomalous Wave

Messaggio dell’European Anomalous Wave all’Onda italiana, dopo il 14
Novembre e l’assemblea della Sapienza.


Siamo gli studenti e le studentesse, i ricercatori e le ricercatrici, i
docenti e le docenti di Madrid, Copenhagen, Amsterdam, Berlino, Parigi,
Londra, Lione, Bruxelles, Barcellona, Lisbona, Granada, Murcia,
Siviglia, Valencia, Stoccarda, Istanbul, Aarhus…

Siamo quegli italiani all’estero per studio o per lavoro, che non hanno
saputo resistere al richiamo di un’Italia in mobilitazione da due mesi,
e in poco tempo e con poche risorse hanno dato vita a presidi, cortei e
azioni di ogni tipo negli ultimi giorni e particolarmente il 14 Novembre.

Ci siamo riunit* sotto la pioggia e sotto il sole, davanti ad
ambasciate, consolati ed istituti di cultura, abbiamo scritto volantini
in un sacco di lingue diverse, e scandito slogan sempre con lo stesso
accento.

Essere lontano da Roma e dall’Italia mentre tutto questo succede ci
riempie di invidia e di orgoglio, ma ci permette anche di vedere quello
che accade sotto una prospettiva diversa. Essere all’estero ci ha
permesso infatti di vedere come il resto d’Europa viva la grande Onda
italiana. Interesse, solidarietà e supporto sono forti, importanti, ma
non gli unici sentimenti che abbiamo raccolto durante queste giornate.
Ciò che ci ha fatto riflettere prima, e sperare poi, è che ciò che
accade in Italia sia visto ovunque come una lotta continentale. Se la
Gelmini è una disgrazia italiana, il trend che essa rappresenta è un
problema comune a molti. Per decenni, in Italia e in tutta Europa
abbiamo visto governi di ogni colore tagliare sul sociale, provatizzare
servizi e beni comuni, come risposta ad ogni crisi, come benzina per
ogni futuro fantomatico sviluppo. Ciò che prima veniva fatto in nome
della grande dottrina neoliberista, è invece ora soluzione ai problemi
creati da quella stessa dottrina.

“Non pagheremo noi la vostra crisi” è uno slogan che ha unificato questo
sentimeno, comune in tutta Europa. Ovunque, presto o tardi, la crisi
finanziaria colpirà, e ovunque ci sarà da difendere ciò che ci vorranno
togliere, e chiedere di più.

Gli studenti e le studentesse di mezza Europa seguono oggi le vicende
italiane, chiedendoci di non fermarci, di arrivare fino in fondo, di
dimostrare che ce la si può fare. E questo è quello che chiediamo anche
noi, dall’estero, ai compagni e alle compagne d’Onda in Italia.

Tanta è la paura che la situazione si normalizzi, che col tempo si
ritorni in classe, che a colpi di piccole ed insignificanti concessioni
del Ministro, pezzi di questo meraviglioso movimento si sfilino, e che,
come altre volte, ciò che sembrava poter cambiare tutto, finisca col
cambiare molto poco. Nel 2005, dopo il fantastico corteo del 25 Ottobre,
l’assemblea della Sapienza fu un rompete le righe. Ci si disse che non
lo era, ma crediamo tutti si ricordi come, a parte pochi eventi, quella
data fu l’inizio della fine di quel movimento.

Oggi non può andare così. Troppo grande la posta in gioco, troppa la
gente coinvolta, troppo grave sarebbe la sconfitta. Abbiamo bisogno di
un’università e di una scuola diversa, dove la ricerca sia libera e
liberi dalla precarietà i ricercatori, dove gli studenti non siano
clienti del grande mercato della conoscenza, ma soggetti attivi nella
produzione di sapere. Un sapere riconosciuto come bene collettivo,
pubblico e pertanto di tutt* e da tutt* creato.

Abbiamo bisogno di autoriformare l’ università. Abbiamo cominciato ad
autoriformare l’università. Abbiamo bisogno di una moltitudine di
cospiratori che riparta da Roma e dalle assemblee della Sapienza per
invadere il paese, decise e decisi ad arrivare fino in fondo. Fino alla
fine. Fino alla vittoria.

Noi saremo qui, spars* per l’Europa, pront* a scendere in piazza con voi.

E, statene cert*, sarà una mareggiata che li seppellirà!

European Anomalous Wave

Onde di:
Copenhagen Parigi Bruxelles Madrid Amsterdam Londra Barcellona Berlino
Lione Baden-Wuttemberg Siviglia Aarhus Murcia Utrecht Almerìa Granada
Mariangela Casalucci - Comitato ScuolAperta di Atene contro la
controriforma Gelmini
Ateneu Candela - Barcellona
Colletivo Exit - Barcellona

> Vai alla feature: "Alma Market Studiorum"

> Vai alla feature "Scuola pubblica sotto attacco"