Due milioni hanno scioperato con i sindacati di Base

Bernocchi: «Quattro ore di corteo, alla fine in più di cinquecentomila»

La più grande manifestazione del sindacalismo non confederale. Il sondaggio che Berlusconi non avrebbe voluto vedere. Lo spezzone di corteo con 40 mila studenti universitari, sfonda a Lungotevere il cordone dei carabinieri e arriva al Ministero della Gelmini.

17 ottobre 2008

Poco dopo la partenza del corteo dei sindacati di base, da piazza Esedra, si stimava la partecipazione attorno alle 200 mila unità. Dopo due ore di sfilata della manifestazione gli oranizzatori parlavano di 300 mila. Alla fine, dal palco di Piazzxa San Giovanni, Piero Bernocchi, portavaoce nazionale di Cobas ha dichiarato: "La coda del corteo sta entrando ora in via Cavour". Si è superata la soglia dei 500mila partecipanti. E’ stata una partecipazione senza precedenti. Abbiamo sfilato per 4 ore per le vie di Roma e c'è ancora gente a piazza Esedra. C'è stata una partecipazione massiccia non solo di iscritti ai sindacati di base, ma anche di cittadini, di studenti e di molti iscritti ai confederali. Oggi abbiamo dato un segnale strepitoso, siamo sulla buona strada. Domani ci sarà un'assemblea del Popolo della scuola pubblica, sarà bene che esca una proposta di mobilitazione generale, per arrivare a novembre ad una nuova tappa, a una giornata nazionale per bloccare questa sciagurata politica scolastica”.
Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale della Cub, ha commentato così: “La manifestazione di oggi è il sondaggio che Berlusconi non avrebbe mai voluto vedere: centinaia di migliaia di persone in piazza e oltre 2 milioni in sciopero nel paese. La lotta può pagare, è questo il messaggio che mandiamo a tutti gli italiani”.
Nonostante la manifestazione fosse indetta dai sindacati di base,  in piazza c’era anche Giorgio Cremaschi della Fiom-Cgil, che ha dichiarato: "Sarà un autunno caldo, caldissimo quello di oggi. E’ un segnale forte per tutte le altre manifestazioni della prossima settimana”.

Gli studenti universitari in manifestazione a Roma all'altezza del Lungotevere invece di seguire il percorso indicato dalle forze dell'ordine hanno deciso di sfondare il cordone dei pochi carabinieri che li precedevano e di corsa hanno attraversato il ponte prima dell'Isola Tiberina, al grido di “Stiamo arrivando, Gelmini stiamo arrivando”. Il lungo fiume di studenti che ha deciso di infrangere il percorso stabilito si sta dirigendo verso il Ministero.
La testa del corteo degli studenti, che sul lungotevere ha sfondato il cordone dei carabinieri per abbreviare il percorso verso il ministero dell'Istruzione è giunta a viale Trastevere. Mentre il grosso del corteo è bloccato dal traffico sul Lungotevere. I ragazzi si sono momentaneamente bloccati più o meno all'altezza di piazza Sonnino per consentire ai colleghi di raggiungerli e arrivare cosi' compatti sotto al dicastero del ministro Gelmini.
Circa 40mila, secondo gli organizzatori i ragazzi che hanno preso parte a questo spezzone di corteo. Il filo conduttore degli slogan lanciati contro Tremonti e Gelmini, il taglio ai fondi “Il sapere non è una mercanzia, Tremonti, Gelmini vi spazzeremo via”, uno degli slogan tra i più gettonati.