Continua la lotta a Marzabotto

La No-turbogas lamadireno approda in Regione

In viale Aldo Moro, interrogazioni di Verdi e Udc, nebbia del Prc.
24 settembre 2008 - Michele Cirinesi

La questione della centrale a turbogas che dovrebbe sorgere a lama di reno, approda al consiglio regionale dell'Emilia Romagna grazie alle interrogazioni a risposta immediata dei rappresentanti dei verdi (Guerra) e udc (Noè) rivolte all' assessore alle politiche economiche Campagnoli (PD).
alle interrogazioni erano presenti alcuni cittadini che formano il comitato "no turbogas a Lama di Reno", che fin dall'inizio della firma del protocollo di intesa fra provincia di Bologna, comuni di Marzabotto e Spilamberto (MO), si battono sul territorio con assemblee e volantinaggi contro il progetto della centrale ai confini del pre-parco di Monte Sole.
L' Assessore Campagnoli ha assicurato che "non c'è da temere che vengano autorizzate soluzioni che non rispondano a tutte le norme per la tutela degli impatti che non risultino quindi ambientalmente sostenibili", un'affermazione simile e come chiedere al macellaio se la carne che vende è buona.
il Comitato è rimasto fortemente insoddisfatto delle risoste ricevute dall' assessore: e inoltre più di un sospetto fà pensare che sia cosi necessario un' impianto che brucerà 120 milioni di metri cubi di gas per produrre 60 Mw di energia dissipandone la stessa quantità sotto forma di vapore aumentando l' umidità della zona, senza cntare sull' emissioni di polveri sottili, stimate nel progetto della ditta Dufenergy in 30 tonnellate all' anno.
Per il Consigliere dei Verdi rimane una forte critica alla costruzione dei" tre nuovi impianti convenzionali senza recupero di calore" giudicandoli in contrasto con il Piano Energetico regionale che stabilisce "come obbiettivo per il 2015 il governo della domanda attraverso misure di efficientamento e sviluppo delle fonti rinnovabili" ,inoltre non sono coerenti con i piani provinciali di qualità dell' aria di bologna, Modena e Reggio Emilia.
Resta da chiedersi cosa ci facciano ancora i verdi in alleanza con questi affaristi, ai lettori le conclusioni.
mentre la Noè rimarca che "se il problema era continuare a dare lavoro ai 35 ex- dipendenti della Burgo, esiste una proposta alternativa , un progetto presentato da un' azienda specializzata in recupero componenti automobilistici,progetto completamente ignorato dala regione.
le risposte di campagnoli difendono a spada tratta le scelte effettuate, rimandando alla Valutazione di Impatto ambientale,in poche parole prima costruiamo poi guardiamo gli effetti che questi hanno sulla popolazione umana ,animale e floreale della frazione di Lama di reno.
Questo dimostra come la Regione Emilia Romagna favorisca ancora una volta le imprese che lucrano sulla pelle dei cittadini piuttosto che applicare un piano energetico che proponga il recupero e l' applicazioni di energie alternative,non distinguendosi affatto neanche dal Comune di Bologna, basterebbe guardare su quali basi di energie alternative è stato costruito l'orrendo e Mastodontico NuovoMunicipio.
Continua, in ogni caso, la latitanza sulla questione da parte del Prc che ha in giunta e consiglio 5 componenti (2 consiglieri e 1 assessore in provincia bologna e e 2 consiglieri di cui 1 anche assessore a Marzabotto) ma nessuna idea in proposito, sembra.
chiunque voglia informazioni sul comitato di cittadini di lama di reno può cliccare sù www.noturbogaslamadireno.com