L'AUSL recepisce il diktat di Palazzo d'Accursio

A Bologna vietati piercing e tatuaggi nelle parti intime

Nonostante le polemiche di inizio estate, è ora operativo il divieto su tutto il territorio comunale
16 settembre 2008

Nei mesi scorsi la notizia era finita nelle pagine nazionali dei quotidiani: la Giunta Cofferati era intenzionata ad introdurre una modifica al Regolamento di igiene comunale, per la disciplina delle attività di acconciatore, estetista, tatuatore e piercing, in cui si introduceva il divieto di piercing e tatuaggio nelle parti intime del corpo, nei capezzoli e sulle palpebre. L’assessore al Commercio Cristina Santandrea con giudizi moralistici giustificava questa scelta per il bene dei giovani.
Dopo essere passata in Consiglio Comunale con il voto contrario dell’Altra Sinistra, oggi la delibera viene recepita dall’Ausl che nelle schede tecniche ha scritto: “Non sono ammessi il tatuaggio e il piercing su parti anatomiche la cui funzionalita' potrebbe essere compromessa da tali trattamenti o in parti in cui la cicatrizzazione sia particolarmente difficoltosa, ad esempio un tatuaggio esteso alla totalità del corpo, piercing sull'apparato genitale, sulle palpebre o sul capezzolo”.
Le nuove norme entreranno in vigore dal prossimo primo ottobre e si vanno ad aggiungere al pacchetto di misure e ordinanze proibizioniste varate dall’Amministrazione comunale.