Il 15 maggio l'udienza preliminare

Sostegno ai manifestanti di Stop the Train

Il documento dell'Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione sulle denunce a carico di 40 manifestanti che il 20 marzo 2003 presero parte allo sciopero indetto dai sindacati di base e occuparono i binari della stazione di Bologna
9 maggio 2008

40 compagni di Bologna hanno ricevuto in questi giorni l'avviso che il 15 maggio p.v. si terrà l'udienza preliminare riguardante il blocco che fu effettuato alla stazione il giorno 20 marzo 2003, data di inizio della seconda guerra in Iraq. In quella data il sindacalismo di base indisse lo sciopero generale senza rispettare i tempi di preavviso obbligatori previsti dalle normative antisciopero, in quanto la guerra è lesiva dell'art. 11 della Costituzione, e quindi lo sciopero ricade nella previsione di cui al comma 7 dell'art. 2 della legge 146/90 che recita: "Le disposizioni in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell'ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori". Il 20 mattina ci fu un primo concentramento in p.zza Maggiore, quindi durante il percorso si decise di invadere la stazione e di occupare i binari (chiaramente su quei binari erano presenti migliaia di compagni, ben consci di quello che stavano facendo). Nei giorni e nelle settimane successive in tutta Italia furono decine le azioni di lotta di questo tipo (denominate STOP THE TRAIN) che tendevano a fermare o rallentare in viaggio dei treni carichi di armi destinati alla guerra contro l'Iraq. A Bologna fra le azioni più importanti possiamo ricordare la stazione di Corticella, Pianoro e San Ruffillo.
Le prime avvisaglie repressive si ebbero il 18 marzo 2006 (tra l'altro nel giorno della manifestazione nazionale indetta nel terzo anniversario della guerra in Iraq) quando i 40 compagni ricevettero un avviso di garanzia in cui veniva contestato il reato di interruzione di pubblico servizio. Ora a distanza di due anni da quel primo provvedimento, la "macchina della giustizia" continua il suo percorso repressivo.

L'Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione auspica pertanto che le varie realtà del movimento bolognese trovino momenti comuni di discussione e di intervento, per rivendicare le azioni di lotta e solidarizzare con i compagni che in questo momento si trovano nel mirino delle forze repressive.

Per contatti: info@mutuosoccorso.net / 3409225723

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