Oscurate numerose telecamere in zona universitaria

Ottocento al corteo antisecuritario

Cronaca della manifestazione indetta a Bologna da "Rompere il Silenzio", anche in risposta ai numerosi arresti in area anarchica negli scorsi mesi. Polemica sui giornali locali per danneggiamenti e scritte sui muri.
11 febbraio 2008 - gi.ast.

Non molto sotto il migliaio i dimostranti che hanno sfilato sabato pomeriggio dalle Due Torri a Piazza dell'Unità per la manifestazione indetto dal Coordinamento Rompere il Silenzio su un ampia piattaforma contro le politiche securitarie e in risposta ai tredici arresti perpetrati dalla magistratura bolognese nei confronti di giovani vicini allo Spazio di Documentazione Fuoriluogo. Attualmente, due le persone che scontano detenzioni cautelari in carcere, otto ai domiciliari, tre i fogli di via da Bologna emanati dalla procura felsinea
Molti i partecipanti provenienti da fuori Bologna: erano distinguibili gruppi da Modena, Milano, Torino, Firenze, Padova, Rovereto, Catania; di certo la più corposa è stata la componente di area anarchica, ma gli slogan tradivano però anche consistenti apporti di estrazione marxista.
Il corteo ha attraversato la zona Universitaria, passando da Piazza Verdi, dove la notte del 13 ottobre ebbe luogo il contrasto con le forze dell'ordine all'origine degli arresti.
In Via Mascarella, le targhe toponomastiche sono state coperte da cartelli recanti le diciture "Via Francesco Lorusso, ucciso dai carabinieri l'11 Febbraio 1977" e "Via Federico Aldrovandi, ucciso a 18 anni dalla Polizia".
Molte telecamere presenti lungo il percorso si sono ritrovate oscurate dalla vernice, restitudendo provvisoriamente un po' di discrezione alla vita studentesca.

Manifestazione improntata alla comunicazione, molteplici e variegati gli interventi dai tre furgoni che accompagnavano il corteo per le tre ore in cui si è snodato per le vie della città; in particolare durante la lunga sosta in corrispondenza di Piazza VII Agosto dove si teneva il mercato della Piazzola e alla conclusione in Piazza dell'Unità

Pessimo infine il riscontro sulla stampa locale, del tutto concentrata sul criticare le (moltissime) scritte sui muri e le azioni contro banche e impianti di videosorveglianza (ampio spazio peraltro dedicato ovunque alle pittoresche dichiarazioni dell'edicolante nonché consigliere comunale forzitaliota Daniele Carella che parla di "calata dei lanzichenecchi").
D'altronde era ben scarso il gradimento verso la presenza di giornalisti, chiaramente invitati dai megafoni e da flyer distribuiti al concentramento a tenersi lontani e a non scattere fotografie - invito questo rivolto anche ai dimostranti stessi.