I muri della vergogna

Comunicato dello Spazio Pubblico Autogestito Xm24 dopo la morte per overdose di un ragazzo nell'area dismessa del vecchio mercato ortofrutticolo. Sotto accusa sia la Legge Fini-Giovanardi sia la gestione del territorio del Comune di Bologna.
29 gennaio 2008

I muri della vergogna

Giovedì 24 gennaio un ragazzo muore di overdose, in pieno giorno, nell'assordante silenzio dell'area dismessa dell'ex mercato ortofrutticolo, nascosta allo sguardo del passante da estese palizzate.
Se la responsabilità principale va ricondotta ad un'ideologia proibizionista incarnata dalla legge Fini Giovanardi che condanna all'invisibilità sociale e
all'isolamento il consumatori di queste sostanze, i responsabili di
quanto successo vanno individuati anche altrove.
Come si può leggere oggi (25 gennaio) sul Bologna, l'ennesimo
allarme eroina troppo pura era già stato lanciato da diverse settimane
dal PM di Bologna Lucia Musti appena dopo un altro decesso per
overdose e diversi sequestri in altre parti d'Italia di partite di
eroina potenzialmente letali. Purtroppo anche dopo un'altra dubbia
overdose letale di questo lunedì, nulla si è mosso nelle istituzioni
che più della magistratura dovrebbero occuparsi di riduzione del danno
e di mettere finalmente in piedi un sistema di allerta "rapido" per
far fronte a queste cicliche emergenze.
I servizi di prossimità, così si chiamano ora, non sono mai stati così
lontani dai consumatori problematici, che si nascondono sempre di più
dalla cieca repressione e così muoiono a 25 anni appoggiati a un muro
su un piazzale post-atomico nel centro di Bologna. E poteva andare
ancora peggio se il 118 non avesse preso in tempo un'altra overdose
nei pressi della stazione.
Questo è anche il risultato del progressivo smantellamento delle unità
di strada, delle equipe che fanno intervento di strada, informazione
tempestiva e riduzione del danno che questa amministrazione comunale
sta portando avanti investendo tutto in forze di polizia e
repressione.
Da oltre cinque anni conosciamo la quotidianità di quanto nello
spazio abbandonato dell´ex mercato ortofrutticolo succede,
lo spaccio d'eroina che segue indisturbato giorno e notte, pratiche di violenza di ogni tipo, fino ad arrivare all'orribile stupro commesso pochi mesi fa.
In quell'occasione abbiamo ribadito che il degrado consiste nel continuo abbandono di aree della città alla sola logica di una speculazione edilizia esclusivamente interessata alla crescita della rendita del suolo edificabile; abbiamo denunciato con forza la totale inadeguatezza dei vari interventi delle
forze dell'ordine, che se nel corso di questi anni non sono mancati,
non hanno certo risposto a una situazione che non può essere
affrontata con una militarizzazione del territorio, né tanto meno con
generici e demagogici appelli all'insicurezza in città; abbiamo
chiesto l'apertura di un confronto pubblico, urgente, su quali
progetti attivare nell'immediato per far rivivere quell'area dismessa,
ma l'amministrazione cittadina ha risposto, per l'ennesima volta, solo
con le ruspe, radendo al suolo la vegetazione spontanea cresciuta tra
i lastroni di cemento, abbattendo l'unico elemento di vita proprio
laddove, triste ironia della sorte, tra 7, 8 o forse 10 anni troverà
la propria sede uno dei più grandi parchi di Bologna.
Riaprire in quartiere e in città un dibattito pubblico sull'utilizzo
di questa area attualmente abbandonata in attesa del suo definitivo
utilizzo come parco pubblico cittadino è una decisione non più
rinviabile. Quello che manca non sono idee e progetti, in più
occasioni pubblicamente presentate, ma la volontà politica di rompere
una routine che consegna all'abbandono, alla violenza e alla morte uno
spazio che è in primo luogo un bene comune.

Spazio pubblico autogestito Xm24