Una conversazione con Bruce Sterling

Il Cinema del Futuro

Al termine del suo intervento pubblico del 19 gennaio presso il Future Film Festival di Bologna, ormai giunto alla sua decima edizione, abbiamo avuto l'onore di scambiare quattro chiacchiere con Bruce Sterling.

Francesca Biserni e Gualtiero Manin

sterling Bruce Sterling è uno scrittore di fantascienza ed un intellettuale di grande
fama, nonchè il co-fondatore insieme a William Gibson del movimento
letterario cyberpunk, il cui immaginario ha profondamente ispirato le
culture underground contemporanee, specie quelle più strettamente
legate alla rete e alle nuove tecnologie. Riportiamo dunque le
risposte che Sterling ha fornito ad alcune nostre domande riguardanti
il futuro dell'industria cinematografica.

D: Fenomeni cinematografici come Star Wars o Matrix hanno generato una
serie articolata di prodotti, tra cui soprattutto videogiochi e
giochi esplorativi on-line in cui è possibile assumere i panni di un
determinato personaggio. Questi universi navigabili permettono dunque
ai fan di creare storie alternative e personali all'interno della
cornice offerta dal film. Pensa che si arriverà ad una vera
convergenza del cinema con queste forme narrative più marcatamente
interattive?
star wars comics

R: Francamente penso che sia impossibile inserire all'interno del
cinema le dinamiche interattive caratteristiche del gioco. Entrambe
queste forme continueranno ad esistere, e spesso a coesistere, nel
senso che si affiancheranno sulla base di contenuti tematici
condivisi, ma ciascuna manterrà le proprie peculiarità. Il cinema
serve a raccontare storie che portino da qualche parte e conducano a
una sorta di conclusione, mentre il gioco è una forma aperta e dunque
inadatta alla rappresentazione cinematografica. Continueranno ad
esserci film tratti dai videogames e videogames che si ispirano ai
film, ma non le due cose insieme. Il punto di vista personale e la narrazione in real-time appartengono al videogioco e non sono trasferibili
all'interno di un film. Anche nel caso della convergenza tra Internet
ed il cinema, il fallimento di tale idea è stato dimostrato
chiaramente dal tentativo di America On Line di acquisire la Times
Warner, presto tradottosi in una perdita di miliardi di dollari. A tal
proposito consiglierei la lettura di un libro da poco tradotto in
italiano dal titolo "Cultura convergente" di Henry Jenkins, che, a mio
avviso, spiega eccelentemente quali siano i modi di fruizione
"modulari" tipici del tempo che stiamo vivendo.

D: Che cosa pensa di un cinema interattivo in cui lo spettatore sia in
grado di decidere che cosa avviene di seguito, scegliendo tra opzioni
multiple e in tal modo esercitando un controllo sulla trama?

R: Il cinema interattivo così concepito è un bluff, uno stratagemma.
Si limita ad applicare la struttura dell'iper-testo, producendo una
sorta di gioco presto smascherato. Non ha alcuna possibilità di
affermarsi concretamente, perché c'è ancora bisogno di un autore che
ci racconti una storia.

D: In cosa risiederà dunque, a suo parere, il successo della
cinematografia del futuro?

pokemon R: Per essere realmente innovativo il cinema dovrà sapersi espandere
al di là dei propri confini, verso nuovi testi e nuovi prodotti. Dovrà
saper creare un vero e proprio universo intorno a sé, come è accaduto
nel caso di Star Wars in cui si è arrivati ad avere il pigiama o la
bibita del film. Un fenomeno significativo in tal senso ci è offerto dai Pokemon,
che hanno prodotto una vera e propria rivoluzione
culturale e, a partire dallo schermo, hanno invaso tutti gli ambiti
del vivere quotidiano dei bimbi loro fan. Per affermarsi la
cinematografia del futuro dovrà divenire come il Natale, un'esperienza
capillare e sociale, riversando su più media contemporaneamente
contenuti di cultura popolare.