Ancora una notte di fuoco in Val-d'Oise

Parigi - Le notti dell'odio

E' ancora calma precaria stamattina. Il fuoco rabbioso delle banlieues brucia, incendia, devasta e si riassopisce, riprende fiato... si alimenta in un angolo di qualche palazzo, per poi riaccendersi a sera.
27 novembre 2007 - Gualtiero Manin

esultanza Seconda notte di scontri A Villiers-le-Bel, dove l'alto ieri erano morti due ragazzi a seguito di un "incidente" con una macchina della polizia. Nonostante il richiamo alla calma, da parte delle famiglie delle giovani vittime, gli scontri sono ricominciati con il calar della sera. Questa volta però i comuni coinvolti sono ben 5 nella Val-d'Oise (Villiers-le-Bel, Teals, Garges-lès-Gonesse, Cergy, Ermont and Goussainville).
Ieri pomeriggio la tensione era alle stelle, quando alcune centinaia di giovani avevano sfilato nei pressi del luogo dell'incidente con le foto di Moushin (15 anni), e Larami, (16 anni). "Morts pour rien" - morti per niente- c'era scritto sopra.
Durante il corteo una troupe di giornalisti di France 3 era stata aggredita e derubata dell'attrezzatura; secondo gli aggressori, infatti, la stampa, che sta battendo sulla storia "tragico incidente" e lancia reportage sociologiche sul fenomeno 'mini-moto', ha grosse responsabilità nell'insabbiamento della faccenda. Zona 'off-limits' anche per i giornalisti, quindi, ritenuti corresponsabili e conniventi con la retorica che vorrebbe la criminalizzazione dei giovani e lo sviamento dai reali contenuti delle proteste. Secondo i manifestanti, infatti, non e' la prima volta che le polizia usa provocare incidenti nei confronti di ragazzi che non si fermano ai controlli. Il prefetto stesso e' stato affrontato 'a muso duro' dai manifestanti che chiedono verità; le frasi sono state del tipo: "...o fate giustizia voi o la facciamo noi!!".
Ma dai primi elementi raccolti dalla magistratura le responsabilita' degli agenti verrebbero escluse. L'auto, che andava a velocità normale e non aveva innestata la sirena, non avrebbe, secondo alcuni testimoni, potuto evitare lo scontro, violento anche a causa della velocità della piccola moto. L'accusa formulata a carico degli agenti e' quindi di omicidio involontario (ci ricorda qualcosa?) e omissione di soccorso. Certo bisognerebbe vedere come fa una macchina che viaggia a bassa velocita' a distruggere completamente l'avantreno in un lieve urto, a fremarsi dopo 40 metri e a scaraventare la moto ad altri 20 metri.
Dettagli!
Quisquilie!
Intanto ieri i disordini sono incominciati alle 7.30 e si sono protratti fino all'1h30 di notte. Ancora una volta la polizia e' stata bersagliata con bottiglie moltov e sassaiole, ancora una volta le forze dell'ordine hanno risposto con lacrimogeni e pallottole di gomma. Ancora una volta la popolazione dai balconi ha incitato e sostenuto i giovani per strada, da segnalere che secondo LeMonde le donne lanciavano acqua dai balconi per alleviare l'irritazione agli occhi, provocata dai lacrimogeni, dei loro figli.
Poi, ancora spontaneamente, e' ricalato il silenzio sulla periferia parigina.
Il bilancio di un'altra notte di disordini e' di 77 poliziotti feriti (di cui uno con ferite da arma da fuoco di grosso calibro!!!), 63 automobili date alle fiamme, 5 edifici bruciati (tra cui una biblioteca, due scuole e un supermarket).
Intanto un sindacato di polizia, SGP-FO, interpellato riguardo ai possibili rimandi alle rivolte del 2005, risponde che "le cause sociali della situazione nei quartieri sensibili restano le stesse e la polizia non può, da sola, rispondere". Segno inequivocabile che la gestione della "feccia" (parole, di qualche tempo fa, del Primo Ministro francese), secondo regole di semplice ordine pubblico, fallisce miseramente portandosi dietro tutto il sistema francese di gestione della metropoli.

> Leggi: articolo di LeMonde (francese)

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