La censura si abbatte sull’esposizione bolognese del cioccolato

Doti represse al Cioccoshow di P. Maggiore

L’assessore al commercio, Cristina Santandrea, impone una multa di 206 euro sulle sculture in cioccolato ad encomio delle virtù del pornodivo Rocco Siffredi. I consumatori esaltano invece la creatività dell’iniziativa.
16 novembre 2007

ciocco Al Cioccoshow di quest’anno è apparso lo stand di una pasticcera di Pieve di Cento, Cristina Merlin, che celebra con riproduzioni in cioccolato finissimo le doti fisiche del divo Rocco Siffredi e di alcuni suoi “colleghi” di minor fama. L’ammiccante ironia della commerciante, caratteristica del resto della commercializzazione del cacao, è però stata duramente colpita dall’assessore al commercio Cristina Santandrea, che ha imposto sull’attività una multa di 206 euro, nonché un divieto di esporre i dolciumi in oggetto. "Questa e' un'iniziativa odiosa, io li denuncio e mando immediatamente i vigili. Non esiste che si vendano oggetti pornografici in una rassegna dedicata ai bambini", è stato il commento dell’assessore sull’iniziativa.
E’ interessante notare come la definizione di “oggetti pornografici” si riferisca nel caso specifico a semplici omaggi alla virilità maschile, assolutamente privi di risvolti osceni. Forse che la prestanza sessuale sia arrivata a rappresentare, nella Bologna odierna, una minaccia sociale ed una fonte di scandalo? L’assessore considera tra l’altro i bambini le vittime principali di tanta impudicizia, ma c’è da chiedersi come sarebbero venuti al mondo quegli stessi bambini in assenza di quella che la Santandrea ritiene una visione indecente.
Una coppia di vigili, a metà tra il riso e l’imbarazzo, ha consegnato ieri la denuncia a Cristina Merlin, che non ha nessuna attenzione di effettuare il pagamento e dichiara battaglia legale all’ “assessore puritana”. In reazione alla repressione da parte delle istituzioni, da oggi la pasticceria di Cento espone le sue delizie sotto a cappucci di cartone, che ricordano le pudiche foglie di fico introdotte dalla Controriforma cattolica per occultare i falli scultorei. Peccato che non ci si trovi nella Roma del Cinquecento, ma nella Bologna del 2007.
A consolare i predicatori di una sessualità vissuta e discussa liberamente, lo stand della Merlin è divenuto da oggi il maggior fulcro di interesse del Cioccoshow. L’artigiana questa mattina si è infatti presentata al lavoro con una corona sul capo e ha utilizzato gli articoli apparsi sui quotidiani locali come carta da parati per il proprio stand. Inutile dire che persone di ogni età sono accorse da lei per stringerle la mano, come ha fatto Franco Grillini, ex-presidente di Arcigay. Vere e proprie frotte di persone hanno quindi reso omaggio alla collezione dolciaria “Rocco e i suoi fratelli” con l’acquisto delle prelibatezze ora celate dal cartone. "Questa e' arte. Ed e' anche buona...", dichiara una ragazzina divertita dalla situazione.
La censura subita dalla pasticceria rimane tuttavia preoccupante per il clima reazionario di cui è un’ennesima manifestazione. Di questo passo si ritornerà a misurare la lunghezza delle gonne all’entrata delle scuole, come accadeva negli anni Sessanta.