Manifestazioni anti G8 di Genova : lo Stato chiede 2,5 milioni di euro per danno d'immagine


26 ottobre 2007

L’agenzia Ansa ha lanciato una notizia sulla richiesta dell’Avvocatura dello Stato di danno per 2 milioni e mezzo di euro per i 25 imputati del processo per le manifestazioni anti G8 di Genova 2001.
Ecco il testo del lancio di agenzia:

Due milioni e mezzo di euro: è la richiesta di risarcimento per danno all'immagine fatta dallo Stato complessivamente a carico dei 25 imputati (centomila euro a testa), accusati di devastazione e saccheggio per le violenze di strada avvenute durante il G8 a Genova. Ad avanzarla è stato l'avvocato dello Stato Ernesto de Napoli, parte civile nel processo, al termine della sua arringa, a favore della Presidenza del consiglio dei ministri e del Ministro
dell'Interno. Nell'eventualità invece in cui il tribunale dovesse assolvere alcuni degli imputati dal reato di devastazione e saccheggio, per cui i pm hanno chiesto la scorsa udienza la condanna a 225 anni di carcere, e ritenerli invece colpevoli di resistenza a pubblico ufficiale o violenza, l'avvocato dello Stato ha chiesto, sempre a titolo di danno non patrimoniale, un risarcimento di 30 mila euro ciascuno. De Napoli ha poi elencato, imputato per imputato, i danni patrimoniali subiti dalle Amministrazioni dello Stato da parte degli imputati che variano da circa 83 mila euro (per Marina Cugnaschi, Vincenzo Vecchi e Alberto Funaro) a mille euro.
Nel motivare i danni all'immagine subiti dallo Stato, l'avv. Ernesto de Napoli ha ricordato la «risonanza planetaria» avuta «dalle gesta scellerate dei violenti» e anche che i disordini siano già stati inseriti nelle enciclopedie alla voce «i fatti di Genova». L'avvocato si è quindi associato alla tesi accusatoria dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani, cioè che non è compito di questo processo giudicare l'operato delle forze dell'ordine per una ipotetica incauta gestione delle piazze, come sostengono le difese. «Anche se così fosse stato - ha sottolineato - comunque non può infirmare in alcun modo le devastazioni poste in atto dai violenti, colpevoli dei delitti contro l'ordine pubblico». De Napoli ha poi stigmatizzato: «Certi soprusi non saranno più tollerati e simili barbarie non potranno più verificarsi in futuro perchè le forze dell'ordine sono quelle che tutelano il cittadino dalle violenze arbitrarie e illecite e non paradossalmente quelle che perpetrano ai suoi danni aggressioni violente».

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