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Xm24, il Comune si risveglia: nuovo incontro

Da via Fioravanti: “La battaglia continua”. Làbas: “In vicolo Bolognetti un vero cantiere sociale”. Tempi lunghi per il riuso delle ex caserme Masini, Sani, Mazzoni. E i locali dell’ex Iqbal Masih alla Barca a tutt’oggi inutilizzati.

09 Novembre 2017 - 12:30

Il Comune di Bologna si rifà vivo con l’Xm24, su cui continua a pendere un’esplicita lettera di sfratto inviata da Palazzo D’Accursio. Una comunicazione firmata da ‘Le Andrea dello Spazio Pubblico Autogestito Xm24‘ riferisce infatti: “A volte ritornano…! Questo breve comunicato per informare l’Altra Città e l’Altro Mondo Ribelle che qualcosa di nuovo in Bolognina sta per accadere… Esattamente 346 giorni dopo l’ultimo incontro ufficiale con l’assessore alla cultura Gambarelli nel quale si discuteva del rinnovo della convenzione tra Xm24 e il Comune, per la firma della quale sembravano frapporsi solo problemi tecnici (vetro per strada, rumore e raduni di indecorosi punkabbestia sguinzagliati in Bolognina), l’amministrazione comunale ritorna a farsi sentire per convocare Xm24 a quello che sembrerebbe essere un ‘tavolo di trattative’. Il rifiuto da parte del Comune di continuare la discussione, con la  chiara volontà di far scadere i termini del rinnovo con dinieghi e silenzi, ha portato all’invio della famosa lettera di sgombero e, esclusivamente a mezzo stampa, alle successive dichiarazioni da caserma di sindaco, burocratosauri e politici immaginifici… Dopo i silenzi sfiancanti, le promesse mancate, laboratori dal basso ventre, scontri intestini di partiti, giochi di prestigio mediatici, rivelazioni immaginifiche e diversi sgomberi coatti (a cui abbiamo attivamente assistito attente e curiose di capire se davvero l’amministrazione ci fosse o ci facesse!) finalmente Matteo Lepore, Daniele Ara e compagnia sgomberante decidono di incontrarci faccia a faccia… Cosa vorranno dirci? Che soluzione strabiliante ci proporranno? Che panettone pre natalizio hanno in mente di sfornare per Xm24? Qualcosina già immaginiamo e siamo sempre più curiose di ascoltarle… convinte anche che pretenderemo risposte chiare e realistiche. Per questo motivo abbiamo accettato l’incontro che ci hanno proposto per domani (oggi, ndr) giovedì 9 novembre. Torneremo prestissimo a farci sentire, perché la battaglia per Xm24 continua… ed è la battaglia di/per un’Altra Città!”.

Una settimana fa, in Consiglio comunale l’assessore Lepore aveva dichiarato: “In questi giorni stiamo riprendendo
contatti con l’Xm24 per ragionare su una proposta che avanzeremo in modo concreto su una loro destinazione alternativa”. Allo stesso tempo, Lepore ha detto che “rimane l’esigenza dell’amministrazione comunale di utilizzare l’immobile dove sono attualmente collocati per usi di carattere sociale”.

Si registra intanto un nuovo intervento di Làbas in vista dell’assemblea che si terrà in vicolo Bolognetti venerdì: “Vicolo Bolognetti si trova soltanto a poche centinaia di metri dalla ex caserma Masini, eppure il tessuto urbano può cambiare ogni metro di strada che si percorre, e noi vogliamo andarlo a scoprire, ad interrogare, ad attaccare ed alimentare con la potenza di chi lo vive veramente, dei legami sociali che si possono costruire, delle relazioni basate sulla solidarietà e l’accoglienza che si possono dare, delle forme di mutualismo che possono nascere. Abbiamo sempre pensato che gli spazi assumono un significato in relazione non solo a chi li abita, ma anche al contesto geografico-culturale in cui si posizionano. E soprattutto, abbiamo sempre pensato che i luoghi non sono mai qualcosa di dato ed immutabile, ma un cantiere aperto dove sperimentare nuove pratiche e costruire nuovi significati. Ecco allora che la sfida di Vicolo Bolognetti diventa interessante se siamo davvero liberi da pregiudizi e soprattutto determinati ad alimentare relazioni, pratiche e immaginari che trasformano questo pezzo di città in un luogo ancora più aperto, solidale, accogliente. Sicuro, quindi. Dal 12 novembre 2012, giorno in cui è stata occupata l’ex Caserma Masini ed è nato Làbas, si è dato un portato di relazioni e complicità che vogliamo alimentare, che ha bisogno di guardare e camminare in avanti perché si rinforza con obiettivi e prospettive comuni e si indebolisce nella nostalgia e nel risentimento. Per questo motivo vicolo Bolognetti non diventerà un parcheggio in cui riporre le attività di Làbas, ma un vero e proprio cantiere sociale dove metterci tutte e tutti in gioco per sperimentare, elaborare e costruire lo spazio, il quartiere e la città che vogliamo. Non è forse un’occasione di straordinaria unicità essere in una zona simbolo del conflitto silenzioso che stringe questa città? Non è forse il caso di dirsi che le stesse energie e passioni che sono state impiegate per rompere degli equilibri dalle parti di via Orfeo ora devono essere messe a servizio in una nuova sfida che può arricchirci tutti e tutte?”.

E a proposito dell’ex Masini, dopo lo sgombero dell’8 agosto è già tempo per constatare che si allontana ogni ipotesi di riutilizzo dell’area. Non ci sono tempistiche precise, ma di sicuro bisognerà aspettare perchè Cassa Depositi e Prestiti investimenti Sgr (proprietaria dell’immobile) ha fatto sapere che “le indagini ambientali che abbiamo svolto hanno rilevato uno sversamento di idrocarburi, dovuto probabilmente a usi militari pregressi, per cui bisognerà fare un piano di caratterizzazione e bonifica”. Sversamento che, manco a dirlo, è stato scoperto dopo lo sgombero e non negli anni precedenti all’occupazione, in cui l’ex caserma era rimasta inutilizzata. Per il futuro, la proprietà afferma che l’uso sarà “per il 35% abitativo, per il 45% alberghiero e per il restante 20% commerciale o ristorativo”.

Notizie negative anche per un’altra ex caserma, la Sani (tra via Ferrarese e via Stalingrado): il processo di riqualificazione “sarà molto lungo e complesso”, dice sempre Cassa Depositi e Prestiti investimenti, ipotizzando la nascita di un “distretto residenziale” per anziani (che, però, dovrebbe essere anticipato da un uso temporaneo di un’area verde all’interno del comparto). Va anche peggio per l’ex caserma Mazzoni (che si trova fra via Parisio, vie delle Armi e un tratto della ferrovia Bologna-Firenze), che dovrebbe essere destinata per il 70% ad uso residenziale e per il 30% ad attività terziarie e servizi commerciali: il motivo dello stop, spiega Cassa Depositi e Prestiti investimenti, è che la proprietà “al momento non se la sente di portare avanti parallelamente due progetti così grandi”, cioè questo e quello della Sani.

Per finire, una segnalazione riguardante i locali dell’ex Iqbal Masih di via della Barca, già Dodi’s pub, che fu aperto dall’attivista sociale Domenico ‘Dodi’ Maracino: il circolo nel 2012 fu costretto a cambiare sede visto l’innalzamento dell’affitto deciso dai proprietari privati dell’immobile. Domenica c’è stata l’intitolazione della rotonda dedicata a Dodi, con successiva manifestazione nelle strade del quartiere: il corteo è passato anche davanti all’ex Iqbal e, tra i partecipanti, c’è chi sui social network ha fatto notare che a tutt’oggi i locali sono inutilizzati.