Acabnews Bologna

Welfare, il nuovo bando del Comune riduce i servizi

Colpiti dormitori e riduzione del danno. Usb: “Gravissime ricadute sul piano sociale e occupazionale”

12 Agosto 2014 - 10:38

Bologna: l’emergenza sociale e abitativa chiama,
l’amministrazione risponde con i tagli!

Il dormitorio in via del Lazzaretto © Michele LapiniNei giorni scorsi è uscito il nuovo Bando del Comune di Bologna, delegato a ASP città di Bologna, che mette a gara la gestione dei servizi sociali. La gara è divisa in lotti corrispondenti a vari servizi, tra i quali i centri d’accoglienza notturna con funzione di prevenzione sociale e i servizi a bassa soglia volti alla prevenzione e limitazione dei rischi derivanti dall’uso di sostanze.
La notizia purtroppo non è buona perché la maggior parte dei servizi subiscono nel bando di gara un taglio con una drastica diminuzione di ore di servizio per gli operatori e quelli che non la subiscono è solo perché sono già stati ridotti all’osso negli ultimi anni. Parliamo per esempio dei servizi di accoglienza notturni come il Beltrame, Madre Teresa di Calcutta e dei servizi di prevenzione e riduzione del danno, per i quali, a fronte di ormai decine di morti per overdose in città, si mettono a disposizione interventi sul territorio di poche ore settimanali.
Il nuovo appalto avrà gravissime ricadute sul piano sociale e occupazionale con esuberi e riduzioni contrattuali. Si contano circa 17 operatori in meno se dovessero rivincerlo soggetti costituiti in cooperative sociali, ma addirittura tutti gli attuali 80 operatori di questi servizi potrebbero essere coinvolti, in quanto al bando potranno partecipare Associazioni di Volontariato che in caso di vittoria non sarebbero tenute a garantire l’attuale contratto.
Secondo USB coop sociali stiamo sostanzialmente assistendo allo smantellamento di un altro pezzo di welfare state USB si chiede per gli operatori di questi servizi quale futuro? CIG? Reimpiego su altri servizi? Mobilità? Fino a quando assisteremo al taglio sistematico dei servizi? Gli operatori che rimarranno senza lavoro o con il contratto dimezzato come pagheranno i loro affitti? Diventeranno utenti dei servizi dove lavoravano un tempo? E le persone sbattute fuori da questi centri, senza servizi di riferimento, per le strade, in quanto tempo diverranno un’altra questione di ordine pubblico? Quanto saranno utili alla propaganda securitaria dei partiti che si rincorrono lanciando allarmi per il degrado cittadino dilagante?

Resta evidente per USB che l’amministrazione invece di ampliare i servizi, in questo momento di crisi, dove larghe fasce di popolazione si trovano in grave difficoltà economiche senza lavoro senza una casa, sceglie di incentivare la povertà.

L’assemblea dei lavoratori coinvolti dello scorso 29 luglio chiama l’amministrazione Comunale a rendere conto di questo scempio e i cittadini a mobilitarsi al fianco dei lavoratori e degli ospiti dei centri, affinché non si proceda con quest’ennesimo taglio.

Usb – Coop Sociali