Attualità

Via libera dell’UE alla patata ogm della Basf

Riceviamo e pubblichiamo dai ferraresi del “Gruppo di studio contro ogni nocività”

08 Marzo 2010 - 12:36

Il 2 marzo 2010 la Commissione UE ha dato il via libera definitivo alla coltivazione della patata transgenica “Amflora” prodotta dalla multinazionale chimica tedesca BASF, geneticamente modificata per produrre più amido per la produzione della carta e, resistente ad alcuni antibiotici umani perfino secondo una relazione dell’Agenzia del Farmaco europea, che pare sconsigliasse l’approvazione di prodotti con queste caratteristiche.
La patata GM dovrà servire per la produzione di fecola per l’industria cartaria ed i residui potranno essere reimpiegati nella preparazione di mangimi per animali.
L’autorizzazione alla coltivazione della patata transgenica, iter cominciato già nel 2003, avviene dopo 12 anni in cui la UE aveva stoppato le autorizzazioni a coltivazione in pieno campo di piante GM non a scopo sperimentale; prima del 1998 era stata autorizzata la sola coltivazione del mais “Mon819” della Monsanto.
Barroso, presidente della Commissione Europea riconfermato, da sempre vicino ai poteri economici delle corporations, ha così voluto lanciare un messaggio chiaro e l’invito alle multinazionali del settore agroindustriale ad investire nuovamente in Europa.
Ma non è ancora finita! La UE ha anche autorizzato l’importazione e trasformazione di tre nuovi tipi di mais geneticamente modificato, non destinati alla coltivazione ma alla produzione di alimenti e mangimi, la cui approvazione è passata anche per le valutazioni tecniche dell’EFSA con sede a Parma, organismo europeo costruito sul modello della FDA americana.
Dalla UE arrivano, come sempre, garanzie forzose tese a rassicurare e prevenire le proteste (dagli stessi sondaggi istituzionali, infatti, 7 europei su 10 sono contrari agli OGM), come nel caso dell’approvazione della patata della BASF di cui è stato affermato che la coltivazione non mostrerebbe pericoli di contaminazione a coltivazioni vicine o nell’ambiente e che non riuscirebbe a sopravvivere fuori dalla sua zona di coltivazione, asserendo che le patate saranno raccolte prima che abbiano prodotto semi.
Ovviamente sono garanzie che non convincono nessuno.
Intanto, secondo la Commissione Europea, se non ci saranno intoppi, la produzione di “Amflora” dovrebbe cominciare già nel 2010 in Germania e nella Repubblica Ceca e dal 2011 anche in Olanda e Svezia.
Entro la prossima estate i 27 stati dell’Unione Europea saranno chiamati ad esprimersi sulla scelta di autorizzare o meno sul proprio territorio la coltivazione di organismi geneticamente modificati.