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Via Gandusio, la protesta degli sgomberati in Comune

Blitz a Palazzo D’Accursio (blindato) arrivando all’anticamera del sindaco, poi manifestanti allontanati dalla polizia. Pugno Chiuso: “Pd e Giunta dovranno pagare e pagheranno politicamente per tutte le loro malefatte”.

14 Luglio 2017 - 19:15

Nel corso della giornata è arrivata a Palazzo D’Accursio, sede del Comune di Bologna, la protesta degli inquilini sgomberati stamattina dalle case Acer di via Gandusio. Dopo un presidio in piazza Maggiore, i manifestanti sono entrati nel cortile del Palazzo mentre all’interno si sta svolgendo il Consiglio comunale. Una parte dei contestatori è poi salita ai piani superiori, trovando chiusa davanti a sè la porta che fa accedere all’anticamera del sindaco: poco dopo, però, i manifestanti sono riusciti ad aggirare il blocco, passando per una sala riunioni rimasta aperta. Dopo aver presidiato a lungo l’anticamera, tenuti d’occhio dai vigili, i manifestanti sono tornati di nuovo in cortile ricongiungendosi con l’altro gruppo (presenti attivisti sia di Pugno Chiuso che di Asia-Usb). A quel punto, i vigili e la Polizia hanno fatto allontanare tutti anche da lì, avanzando lentamente in modo da indirizzare i manifestanti verso l’uscita che dà su piazza Maggiore. Alcuni attivisti hanno accennato ad una resistenza simbolica, ma l’uscita dal Comune si è svolta senza tensioni. “Ci rivedremo presto”, hanno promesso i manifestanti, prima di fermarsi di nuovo in piazza per arringare i turisti di passaggio: “Ecco la sede del Comune, qui potete trovare i peggiori ladri di Bologna”. Per buona parte della giornata, con gli inquilini e i solidali già all’interno, Palazzo D’Accursio è stato completamente blindato: chiusi i portoni su piazza Maggiore e via Ugo Bassi, è rimasto aperto (ma presidiato dagli agenti) solo l’entrata su via 4 Novembre.

Il sindaco Virginio Merola ha giustificato così l’operazione: “Mattina di sgomberi annunciati? Sì, tutto si è risolto e concluso bene, l’operazione è partita a inizio mattina. Ricordo che l’immobile di via Gandusio deve essere ristrutturato, c’è un finanziamento di cinque milioni di euro: si tratta di dare case di edilizia residenziale popolare a chi ne ha bisogno”.

In base alle cifre fornite dall’amministrazione, sono circa 50 le persone sgomberate dagli appartamenti Acer di via Gandusio e per esse “è stata disposta l’accoglienza temporanea- così afferma Palazzo D’Accursio- nell’ex ostello di via di Viadagola, recentemente tornato al Comune”. Si tratta, spiega l’amministrazione, di “nuclei familiari con minori (questi ultimi sono 18), e persone singole con fragilità socio-sanitarie”.

Scrive Pugno Chiuso su Facebook: “Nella notte tra il 12 e il 13 luglio sotto gli occhi dei guardioni privati messi da Acer e almeno una volante di polizia siamo stati attacati dagli ‘sciacalli’ che hanno potuto spacciare eroina e seminare il panico tra i palazzi indisturbati dalle forze dell’ordine per almeno 3 anni. Abbiamo respinto la squadra di sciacalli armati di maceti spranghe di ferro e spray urticanti quasi a mani nude, alcuni di noi sono rimasti feriti e il nostro presidente ha riportato una ferita in testa, 9 punti di sutura. L’attacco è stato respinto ma le famiglie si sono spaventate e stamattina, presi alla sprovvista, molti hanno accettato dopo lo sgombero illegittimo e infame le soluzioni fasulle offerte dai servizi sociali, ovvero divisioni familiari e soluzioni tampone di pochi giorni. I nostri inquilini invece sono andati in Palazzo d’Accursio a presentare il preventivo del conto che il Pd e la Giunta dovranno pagare e pagheranno politicamente per tutte le loro malefatte”.