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Via della Canapa: tra indifferenza e ingiustizia [foto+audio]

A giorni dovrebbe esserci lo sfratto delle 7 famiglie. Ma non si placa la rabbia per il comportamento delle istituzioni, tra menzogne e ipocrito assistenzialismo.

01 Settembre 2013 - 22:02

Si respira  un’aria tesa in via della Canapa, dove ci si aspetta da un momento all’altro l’imminente sgombero. L’ennesimo fallimento di un progetto di integrazione del Comune di Bologna. Sono 7 le famiglie che dovranno lasciare le loro case, dopo circa 13 anni di vita vissuta all’interno di quelle mura prefabbricate che dovevano essere temporanee in attesa di una soluzione stabile o di una casa popolare che non è mai arrivata.
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Quasi tutte le famiglie provengono dal Kosovo e dalla Bosnia, arrivate in Italia per fuggire dalla guerra nei Balcani. Ci sono circa 20 minori, per la stragrande maggioranza nati e cresicuti in Italia e che fra pochi giorni dovranno iniziare l’anno scolastico, ma senza una casa. C’è rabbia e perplessità tra gli abitanti di via della Canapa, dopo che dal Comune sono arrivate prima delle promesse mai mantenute, e poi una serie di menzogne per giustificare lo sgombero.

C’è chi non ha mai smesso di pagare l’affitto, nonostante il prezzo non irrisorio per dei prefabbricati nell’estrema periferia bolognese, nel mezzo del niente. Hanno sempre pagato anche quei bollettini ACER per un affitto senza contratto, poichè nel 2009 il contratto con l’ASP Poveri Vergognosi non è stato rinnovato. Alcuni di loro conservano tutti i bolllettini pagati, prima inviati dall’Asp e poi dall’Acer. Uno sfratto per morosità anche per chi moroso non è.

Le promesse iniziali di un’integrazione, di una casa popolare, di una sistemazione dignitosa, sono regolarmente servite solo per riempire le edizioni locali dei giornali e per rispondere con un tono paternalistico alle interviste. Nella pratica, niente di quello che era stato detto agli abitanti di via della Canapa si è mai realizzato.

Neanche le soluzioni proposte per lo sgombero si sono concretizzate. Nessuna soluzione alternativa è stata individuata, tranne degli appartamenti fuori Bologna (Budrio per esempio) a canoni di mercato libero, impossibili da sostenere per famiglie che spesso vivono con un solo reddito, e troppo lontane dal lavoro dei genitori e dalle scuole dei loro figli. L’ennesimo tentativo di fingere percorsi di integrazione che finiscono per arricchire i soliti “milionari del cuore” pronti a fare profitto sulle emergenze sociali.

Mentre si preparava la grigliata per stasera, lo sgombero era sulla bocca di tutti, bambini compresi. E c’è chi, tra di loro, ha chiesto alla propria madre se quando li sgomberavano, potevano portarsi via i muri della loro camera, perchè da sempre avevano dormito accanto ai loro disegni.

Da Palazzo d’Accursio, l’umanità è già stata sgomberata.

> I contributi audio raccolti tra gli abitanti di via della Canapa:

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