Attualità

Venezia / Una battaglia navale contro grandi opere e hotel galleggianti

Ieri, giorno del bilaterale Renzi-Hollande, manifestanti verso la zona rossa via terra (un migliaio) ma anche via acqua: tra i canali fronteggiano 25 mezzi anfibi di fiamme gialle, guardia costiera e polizia.

09 Marzo 2016 - 10:28

(da Radio Onda d’Urto)

Proteste vertice Renzi-Hollande Venezia - © Michele LapiniDue i cortei che hanno attraversato al laguna, uno via mare il secondo via terra per raggiungere palazzo Ducale, dove si è svolto il vertice bilaterale Italia – Francia per avviare l’iter di rettifica del protocollo di intesa per l’apertura dei cantieri definitivi della Torino – Lione.

I comitati No Grandi Navi di Venezia assieme al movimento No Tav, Trivelle Zero Marche, No Muos e tutte le realtà che si oppongono alle grandi opere inutili e dannose hanno lanciato una giornata di mobilitazione e contestazione. Delegazioni sono arrivate da diverse città d’Italia.

Presenti con uno spezzone anche i collettivi universitari e del coordinamento studenti medi che hanno proclamato una giornata di sciopero. Esposto uno striscione con scritto: “Preserviamo il nostro futuro preservando scuole e territorio” per rivendicare più investimenti per l’istruzione pubblica, ai servizi sociali sempre più tagliati.

Intorno a mezzogiorno circa 25 mezzi anfibi della guardia di finanza, guardia costiera e polizia hanno bloccato il corteo di barche sul Canal Grande che cercavano di superare la zona rossa per arrivare in piazza San Marco. Il corteo via mare ha cercato più volte di sfondare ma è stato respinto dai getti d’acqua dagli idranti. Via terra, almeno un migliaio i presenti all’altro corteo, quello sfilato lungo calli e campielli.