Acabnews Bologna

Università, ri-occupazione al 36

Oggi pomeriggio gli studenti sono rientrati nel locale che l’Ateneo aveva sgomberato a dicembre, ribadendo la volontà di trasformarlo in una “biblioteca sociale”. Il prorettore: “Valuteremo cosa fare”.

18 Febbraio 2014 - 18:31

Dopo diverse iniziative di protesta, oggi pomeriggio gli studenti del 36 hanno rioccupato la saletta del progetto “Datastorm” sgomberata dall’Ateneo prima della pausa natalizia: l’obiettivo resta quello di trasformare il locale, che si trova su un soppalco, in una “biblioteca sociale” e fare in modo che possa ospitare gruppi di studio collettivi. “Per due mesi abbiamo chiesto un tavolo di confronto ma le nostre richieste sono state ignorate”, spiega il Cua dopo il blitz. Se il problema con cui l’Alma Mater aveva motivato lo sgombero e’ che il soppalco non puo’ sopportare un peso eccessivo, l’Ateneo deve “tirare fuori i documenti” che attestano “quante persone possono starci, visto che prima la sala ospitava due fotocopiatrici che pesano quanto 10 studenti e comunque si formava una fila di persone”. Il Cua, a questo proposito, prevede di liberare lo spazio lasciandoci sono alcuni tavoli per lo studio.

Una volta messa a segno l’occupazione, sul posto si è svolto un acceso faccia a faccia tra gli occupanti ed il prorettore vicario con delega al patrimonio, Emilio Ferrari, che ribadisce la posizione dell’Ateneo: “Valuteremo cosa fare. Il nostro obiettivo e’ fare in modo che le attivita’ si svolgano in maniera sicura per tutti e in modo normale”.