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Turchia / Primo maggio di cariche sul corteo dei lavoratori

A Istanbul la polizia ha arrestato duecento tra i manifestanti che cercavano di entrare in piazza Taksim. Un uomo ha perso la vita durante le proteste. Proseguono gli scontri tra i militari e i partiti curdi.

02 Maggio 2016 - 17:46

Piazza Taksim (foto Leandro Neumann Ciuffo)(da Radio Onda d’Urto)

Durissima repressione poliziesca anche in Turchia ieri, nella giornata del primo maggio: a Istanbul per evitare che i lavoratori arrivassero in piazza Taksim, da sempre luogo simbolo della protesta dove gli scontri sono durati ore. Più di 15.000 gli agenti schierati, 120 i cannoni ad acqua che per tutta la giornata sono stati azionati contro chiunque tentasse di avvicinarsi alla piazza. Proprio uno di questi idranti ha colpito un manifestante, un uomo di 57 anni che ha perso la vita, decine i feriti e oltre 200 gli arresti.

Momenti di tensione anche nei pressi della manifestazione all’aeroporto, dove si è verificato un episodio di violenza tra la polizia e alcuni rappresentanti dell’Hdp, il principale partito della sinistra vicino anche al movimento di liberazione curdo. Le forze dell’ordine hanno caricato lo spezzone dell’Hdp e effettuato alcuni arresti.

Intanto il gruppo nazionalista curdo Tak (Falconi per la liberazione del Kurdistan) ha rivendicato l’attacco compiuto mercoledì vicino la Grande moschea di Bursa, nel nord-ovest della Turchia, con 13 feriti. Il Tak definisce l’azione una “vendetta” per le operazioni militari turche nel sud-est a maggioranza curda del Paese. Il Tak, che si proclama indipendente dal Pkk, aveva già rivendicato i 2 attentati di febbraio e marzo ad Ankara, che avevano causato 66 vittime, molti soldati. 6 gli arresti.

Il Pkk invece ha rivendicato una serie di operazioni di resistenza militare ad Antep, Nusaybin, Silopi, Sirnak e Dyabakir, dove due violente esplosioni hanno sventrato, di fatto, due caserme di polizia e militari, causando numerosi morti e feriti.