Acabnews Bologna

Tre sfratti rinviati

Asia-Usb in picchetto per una famiglia con cinque figli in via Zanardi, Social Log per una coppia e sei minori, Pugno chiuso per una madre e due fratelli, uno invalido.

05 Maggio 2017 - 17:48

Nuova mattinata di lotta per le realtà impegnate a difendere gli inquilini sotto sfratto. “Oggi in via Zanardi abbiamo difeso lo sfratto di Mohamed, sua moglie e 5 minori – spiega Asia-Usb – L’ufficiale giudiziario ha rinviato al 27 giugno, nonostante le pressioni del proprietario che richiedeva la celere, mentre il medico accertava che le condizioni di una delle bambine non permettevano lo sfratto. La casa è stata pignorata dalla banca, dopo che per colpa della crisi Mohamed non riusciva più a pagare il mutuo. Intanto Mohamed sta aspettando l’assegnazione della casa popolare che però non può essere immediata, mentre gli assistenti sociali non offrono soluzioni dignitose di transito. Di conseguenza, finché la famiglia non entrerà in casa popolare, continueremo a impedire lo sfratto!”.

In strada anche Social Log: “Ieri siamo tornati alla Barca a fianco di Lilli, di suo marito e dei loro 6 figli – riuscendo con la determinazione di tutti ad ottenere per un lungo rinvio che farà dormire sonni tranquilli alla numerosa famiglia, nell’attesa del passaggio in casa Acer. La stessa proprietà, con la quale ci siamo confrontati, ha finito per esprimere il proprio disappunto verso la latitanza degli assistenti sociali, anche oggi, come nei mesi scorsi, non pervenuti, e per i crescenti tagli alle risorse destinate alle politiche abitative che qualsiasi società civile dovrebbe stanziare per chi ne faccia richiesta nel momento del bisogno. Non è possibile che a pagare siano sempre i poveri per salvaguardare le tasche dei soliti!”

Prosegue il comunicato: “Per questo il Comitato Inquilini Resistenti continuerà la sua battaglia nei quartieri popolari al fianco degli ultimi, dei dimenticati, di coloro che da oggi potrebbero rientrare nell’infame decreto Minniti ed essere allontanati dalla nostra città, perchè a causa dell’inefficienza dei sistemi di welfare locale potrebbero ritrovarsi nella necessità di dover occupare una delle migliaia case sfitte o a dormire sotto un portico dopo essere stati sfrattati dalla propria casa. Di fronte a così tanta ostilità e ripugnanza verso le povertà non ci resta che continuare ed allargare la giusta battaglia per rivendicare casa, reddito e dignità per tutti”.

Sempre alla Barca, ma a un altro indirizzo, a strappare un altro rinvio, fino al 7 giugno, è l’associazione sindacale Pugno Chiuso: “Acer non sta fornendo alcuna soluzione per i tre inquilini di via Baldini, una madre anziana con pensione sociale, e i suoi due figli, di cui uno invalido del lavoro. Lo sfratto ha la motivazione della morosità incolpevole, causata dall’addebito agli inquilini delle ingenti spese di riparazione di un tubo rotto qualche anno fa. Acer senza fare alcuna verifica dello stato economico e reale della famiglia non si è fatto remore a mandare lo sfratto, oltre che a mettere all’asta l’alloggio stesso con ancora la famiglia all’interno! I servizi sociali ugualmente non danno soluzioni, cantando la cantilena della mancanza di risorse, così come sono soliti fare Acer e Comune, mentre i soldi ci sono eccome, ma sono usati ad altri fini – regalati ad esempio alle miriadi di associazioni finto-benefiche che con la crisi e l’impoverimento hanno trovato di che arricchirsi e prosperare… Ecco la realtà dell’inquilinato nei quartieri popolari: servizi sociali indisponibili nel caso migliore, svendita del patrimonio popolare – pagato con la tassazione sui salari – e sfratti”.