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Tpo e Bartleby: Pasquino non andrà all’iniziativa di Casapound

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei due spazi autogestiti, che stamattina hanno volantinato a Scienze Politiche: «C’è stato un confronto con il professor Pasquino che ha portato alla sua dichiarazione di rinuncia»

21 Ottobre 2010 - 16:02

La forma e la sostanza della parola e della democrazia.

Chiudere Casapound sempre. Non legittimare le loro parole è non legittimare le loro pratiche.

Il professor Pasquino, docente di Scienze Politiche all’Università di Bologna ed ex candidato sindaco nel 2009, era stato invitato ad un dibattito organizzato dal gruppo neofascista CasaPound per il prossimo sabato 23 ottobre.

Ormai conosciamo la strategia dei fascisti che si autodefiniscono del “terzo millennio”: alternare cinghie e spranghe in piazza a incontri pubblici con il pluriomicida fascista Concutelli o con personaggi in perenne ricerca di luci e riflettori (vedi Morucci, Mughini e Sansonetti) o con intellettuali che contribuiscono alla costruzione di un’opinione pubblica, come appunto il prof. Pasquino. L’obiettivo è chiaro da parte dei neofascisti: una legittimazione del loro lavoro politico attraverso la costruzione di uno spazio pubblico di dibattito. Mescolare appunto a pratiche di aggressività politica e sociale pratiche di apparente democrazia.

Bene, siamo lieti di mandare a dire ai “fascisti del terzo millennio” che Pasquino non sarà presente al loro dibattito. Infatti questa mattina dopo l’iniziativa di volantinaggio condotta delle attiviste e attivisti di Bartleby e Tpo che ha svelato le pratiche di CasaPound, c’è stato un confronto con il professor Pasquino che ha portato alla sua dichiarazione di rinuncia alla partecipazione del dibattito di sabato 23 ottobre.

Questa notizia, ci rallegra e ci racconta dell’importanza della parola.

L’anno scorso abbiamo condotto come centri sociali una campagna e diverse iniziative pubbliche per la chiusura di Casapound. Una di queste ha portato alla denuncia di alcuni nostri attivisti che oggi subiscono procedimenti giudiziari che rovesciano il concetto di giustizia.

Pensiamo che chiudere Casapound sia un passo nella lotta ai fenomeni e alle organizzazioni fasciste, sessiste, razziste e xenofobe. Denunciare questi fenomeni sociali in continua e molecolare crescita è necessario e indispensabile. Costruire forme alternative di vita libera, autonoma, comune e complice è antifascismo.

Riteniamo inconcepibile che ancora oggi a Bologna vengano concessi spazi pubblici ai fascisti di Casapound, che attivisti vengano colpiti da procedimenti giudiziari e che si confonda la forma con la sostanza della democrazia.

Tpo-Bartleby


> da Globalproject:

– il volantino distribuito stamane

PASQUINO RIPENSACI
«i neofascisti del XXI secolo riadattano le forme comunicative, cambiano i simboli, s’inventano nuo i nomi, ma restano quello che sono sempre stati. Non abbandonando nemmeno le pratiche più violente. I neofascisti hanno criptato davanti al pubblico molte delle loro idee più impresentabili, si muovono in maniera dinamica e demagogica su tematiche sociali esplosive, sono capaci di mettere da parte la loro simbologia più direttamente nostalgica se necessario. In queste condizioni niente ci dice che non riescano a guadagnarsi nuovi spazi e nuovi trampolini per tentare l’assalto».
Stefano Bartolini
(Professore associato, facoltà di Economia-Ricercatore presso l’Università di Trento dal 1994 -1988 Laurea in Economia & Commercio, Università degli Studi di Firenze, 110/110 e lode. -1990-1993 Dottorato in Economia Politica, Universita’ degli Studi di Siena)

Con l’azione di questa mattina vogliamo semplicemente informare studenti e docenti, del fatto che il Professor Gianfranco Pasquino (docente di Scienza Politica all’Università di Bologna ed ex candidato sindaco nel 2009) parteciperà, sabato 23 ottobre, ad un dibattito organizzato dal gruppo neofascista Casa Pound Bologna.
In un Paese attraversato da un pesante clima xenofobo, securitario e machista, quotidianamente alimentato dalle dichiarazioni dei nostri politici, dalle leggi e dalle ordinanze firmate Lega Nord, dal pacchetto sicurezza, dalla crisi, attecchiscono le idee e le pratiche di organizzazioni neofascite, xenofobe, sessiste e razziste come
Casapound, Forza Nuova.
Noi pensiamo che per respingere xenofobia, sessismo e razzismo non sia plausibile pensare d’interloquire con chi fa di tali istanze il proprio valore fondante.
Noi pensiamo che legittimare chi porta avanti discorsi di questo tipo, autogiustificandosi sotto il dogma della libertà d’espressione, voglia dire essere complice di questo clima, dei pestaggi e delle violenze nei confronti di gay, lesbiche, donne, migranti.
Perchè Casa Pound, come Forza Nuova e tutte le altre organizzazioni dichiaratamente fasciste, hanno messo in atto uno strumentale “rinnovamento” del linguaggio, al solo scopo di raccogliere legittimità e proseguire nelle pratiche che le contraddistinguono.
Per questo noi chiediamo al Prof. Pasquino di revocare la propria partecipazione al dibattito di sabato 23 ottobre di Casa Pound!

Centro sociale TPO
Bartleby_spazio autogestito


– la lettera ai docenti:

Gentili Docenti e Ricercatori,
a seguito della notizia della partecipazione di Gianfranco Pasquino, professore di Scienza Politica all’Università di Bologna ed ex candidato sindaco nel 2009, al dibattito organizzato da Casa Pound Bologna per il prossimo 23 ottobre, assieme al deputato finiano Enzo Raisi e ad Adriano Scianca, responsabile culturale dell’associazione neofascista, questa mattina attiviste e attivisti del TPO e di BARTLEBY hanno organizzato un volantinaggio che intendeva sottoporre all’attenzione del docente e dei suoi studenti la vera identità politica di tale gruppo. L’iniziativa ha portato al rifiuto da parte del prof. Pasquino alla partecipazione del dibattito del prossimo 23 ottobre.
Come realtà cittadine da anni impegnate ed attive rispetto a fenomeni di vecchie e nuove pratiche fasciste, siamo convinti che il rifiuto di xenofobia, sessismo e razzismo sia incompatibile con l’interlocuzione verso coloro i quali fanno di tali istanze il proprio valore fondante; pensiamo che legittimare chi porta avanti discorsi di questo tipo, cercando giustificazione sotto il dogma della libertà d’espressione, ne diventi semplicemente complice.
Il dossier in allegato ben illustra quanto detto.
Con questa mail invitiamo inoltre Docenti e Ricercatori a mantenere alta l’attenzione e a non dare spazio in Università come in città a tali pericolosi soggetti.
Cordialmente.

Centro sociale TPO
Bartleby_spazio autogestito

Ascolta l’intervento di Sandro Mezzadra ai microfoni di Radio Kairos