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“Torneo Dimondi”, un calcio alla segregazione [foto+audio]

Sedici squadre miste che si sfidano a calcio a cinque con uno spirito antirazzista e antisessista. Il Grinta calcio: “Dove una lingua comune spesso non c’è lo sport rende possibile scardinare le dinamiche di segregazione”.

24 Ottobre 2016 - 13:46

Torneo Dimondi calcio @ZicIl torneo Dimondi ritorna per le vie e i parchi di Bologna per il suo secondo atto e lo fa con numeri e impegno maggiore, ma con lo stesso entusiasmo della prima edizione. Le parole d’ordine sono auto organizzazione e condivisione. Un torneo di calcio a 5 con 16 squadre a sfidarsi, divise in due gironi, che organizzano direttamente il campionato. Un vero e proprio campionato lungo sette giornate: inizia a ottobre e finisce a giugno.

Nel mezzo un progetto per creare socialità e autogestione, andando a scardinare le barriere sociali che limitano le appartenenze. Categorie sociali ed esperienze di vita profondamente diverse, che raramente hanno occasioni di incontrarsi nella vita di tutti i giorni, che si ritrovano a condividere la passione per lo sport popolare, unica vera lingua che accomuna. E lo fanno riappropriandosi di parchi, giardini e centri sportivi di Bologna e dei suoi dintorni. Come raccontato da un atleta de Il Grinta: “Dove una lingua comune spesso non c’è, sia dal punto di vista linguistico che di comprensione dei propri vissuti, lo sport rende possibile scardinare le dinamiche di segregazione”.

 

Torneo Dimondi calcio @ZicSedici squadre che sono anche decine di storie diverse, da Progetto Ultrà formazione dei ragazzi che venti anni fa hanno dato vita ai mondiali antirazzisti ai Diavoli Rossi voluti da pazienti e operatori dell’ex Ausl, dal gruppo tutto al femminile della Brigata della pace ai disabili del Real Lungoreno, fino alle formazioni dei vari centri sociali bolognesi. Tante sfide ma un solo spirito non competitivo, un modo di fare calcio inclusivo ed eterogeneo: le differenti competenze sportive non contano rispetto all’esperienza globale condivisa, le partite sono auto arbitrate.

La volontà del torneo di conoscere altre storie e persone, divertirsi insieme ed entrare in contatto con realtà diverse, portando questa comunicazione fuori dal campo, iniziando innanzitutto con il terzo tempo conviviale organizzato, come le singole giornate, da una squadra diversa, una novità assoluta nel mondo del calcio. Così da veicolare attraverso lo sport un messaggio antirazzista, antisessista e contro le discriminazioni di ogni genere. La sfida è partita dal giardino Parker Lennon di via Gandusio con il primo week end di partite. Il prossimo appuntamento è fissato per novembre. Vinca il migliore. Ma soprattutto che tutte e tutti si sentano coinvolti e che si divertano tutte e tutti.

 

> Ascolta l’intervista all’associazione Il Grinta promotrice del torneo Dimondi:

 

 

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