Attualità

Torino / Università, arrestati sei studenti per aver cacciato fascisti e razzisti [comunicati]

Obbligo di firma per una settima studentessa coinvolta. Il Cua di Torino: “Gravissimo attacco alla libertà di dissenso all’interno dell’università e non solo”. Da Bologna solidarietà di Cua, Hobo, Noi Restiamo.

16 Marzo 2016 - 14:24

(foto fb Askatasuna)Questa mattina all’alba un’operazione di polizia ha portato al fermo di 7 studenti dell’Università di Torino. I fatti contestati risalgono alle legittime proteste di questo autunno volte ad allontanare la propaganda razzista e xenofoba del FUAN e della sezione giovanile della Lega Nord. L’ultima volta che ci fu una contestazione di questo tipo i neofascisti del FUAN furono accompagnati dal consigliere comunale Maurizio Marrone, che provocò e picchiò alcuni studenti salvo poi raccontare di fantomatiche aggressioni che portarono al tentativo di sgombero dell’aula C1 autogestita del Campus Einaudi.
Dopo l’operazione di stamattina 6 degli studenti coinvolti sono stati posti agli arresti domiciliari con il divieto assoluto di comunicare, una studentessa è invece costretta all’obbligo di firma quotidiana in commissariato. Un gravissimo attacco alla libertà di dissenso all’interno dell’università e non solo, che ci coinvolge direttamente in quanto studenti e che evidenzia come ci sia un deliberato tentativo di arginare le più diverse forme di espressione politica tramite una stretta anche sulla possibilità stessa di frequentare le aule di lezione.

LIBER* TUTT* SUBITO!
‪#‎LibertàDiDissenso‬
‪#‎LibertàDiStudiare‬

Collettivo Universitario Autonomo – Torino

 * * * * * * * * * *

Solidarietà ai compagni e alle compagne del Cua Torino

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà militante ai compagni e alle compagne del Collettivo Universitario Autonomo di Torino che da questa mattina si trovano agli arresti domiciliari (con restrizioni) o con obbligo di firma in questura. A più riprese i fascisti e razzisti del Fuan e Lega Nord provarono a propagandare le loro idee xenofobe all’interno del Campus Einaudi, e a più riprese gli studenti e le studentesse allontanarono le loro infami provocazioni. Nelle nostre università, nelle nostre scuole o quartieri mai troveranno spazio! Ancora una volta, ma di che stupirsi!, si reprime con l’arresto la giusta contestazione a chi propaganda odio razziale e guerra tra poveri. Aspettiamo la prossima levata di scudi accademica in difesa della libertà d’espressione per sfogare l’ennesima grassissima risata.
Avanti compagn*! Ora e sempre antifascisti!
Liber* Tutt*, Liber* Subito!

Collettivo Universitario Autonomo Bologna

* * * * * * * * * *

Questa mattina si è svolta a Torino un’ennesima operazione di polizia: 6 studenti universitari sono stati messi agli arresti domiciliari con divieto assoluto di comunicare con l’esterno, una studentessa ha ricevuto l’obbligo di firma. Il reato che viene loro contestato è di essere antirazzisti e antifascisti. Mentre i vertici accademici si agitano per garantire la libertà di espressione ai baroni della guerra, la libertà viene continuamente negata a chi quotidianamente si impegna e lotta per trasformare un presente inaccettabile. La nostra libertà non si misura, liber@ tutt@, liber@ subito! ‪#‎LibertàDiDissenso‬ ‪#‎LibertàDiStudiare‬

Hobo Bologna

* * * * * * * * * *

Solidarieta’ alle antifasciste e agli antifascisti vittime della repressione renziana

Questa mattina è scattata a Torino un’operazione di polizia a seguito della quale sei studenti sono stati posti agli arresti domiciliari con il divieto assoluto di comunicare con l’esterno, e una studentessa è stata sottoposta all’obbligo di firma quotidiana in commissariato. Oggetto dei provvedimenti imposti ai compagni sono diversi episodi di contestazione antifascista e antirazzista avvenuti a marzo e novembre 2015 al Campus Einaudi, quando decine di studenti si mobilitarono per respingere l’inaccettabile propaganda razzista del Mup (giovanile della Lega Nord) e del Fuan, organizzazione neofascista vicina a Fratelli d’Italia e attivamente supportata dal consigliere comunale Maurizio Marrone.

Questa nuova operazione repressiva della polizia da una parte è l’ennesima conferma del clima generale di militarizzazione e repressione del conflitto che si respira nella nostra società, in un momento in cui il governo Renzi prepara l’ennesimo intervento militare in una guerra che le potenze occidentali combattono da 25 anni in giro per il mondo a tutela dei propri interessi imperialistici. Vitale diventa quindi, per le classi dominanti, compattare la propria popolazione dietro i propri interessi rappresentati dal PD e dall’Unione Europea, e silenziare in tutti i modi il ‘nemico interno’.

D’altra parte, essa conferma anche la strumentalità della finta opposizione rappresentata dai fascio-leghisti, formalmente contrastati ma in fin dei conti tollerati perché ‘distrattori di massa’, catalizzatori del malcontento popolare non contro i veri nemici, che colpiscono le proprie e le altrui popolazioni con politiche di austerità in casa e guerra alle porte, ma verso una divisione degli sfruttati e una guerra tra poveri.

In questo quadro, un’arma ideologica che viene costantemente utilizzata è quella della difesa della cosiddetta ‘libertà di espressione’, che viene impugnata contro chi contesta un professore apertamente guerrafondaio come Panebianco, oppure viene utilizzata per negare la concessione di un’aula universitaria agli studenti impegnati a contestare l’apartheid israeliano.

Non possiamo che esprimere ancora una volta tutta la nostra solidarietà alle vittime di una repressione feroce che colpisce chi si batte contro fascisti, razzisti e simili guardiani degli interessi delle classi dominanti!

Campagna Noi Restiamo Bologna