Attualità

Torino / NoTav, domiciliari per l’attivista arrestato

Giorgione, dello spazio sociale romano Acrobax, è accusato di concorso in resistenza, lesioni aggravate e porto di materiale esplodente.

30 Agosto 2011 - 14:30

> Il comunicato di Acrobax:

Giorgione scarcerato, ma ai domiciliari!

Da domenica scorsa, 28 agosto, il nostro compagno Giorgione, si trova
ai domiciliari a Roma dopo che il GIP ha stabilito di scarcerarlo in
seguito all’arresto che le truppe di occupazione della Val Susa
avevano deciso eseguire a margine dell’ennesima giornata di lotta e di
resistenza del movimento NO TAV dello scorso 24 agosto, presso il
cantiere fortino che dovrebbe permettere alle lobby mafiose e al
governo di procedere con la costruzione dello scempio ambientale
chiamato Alta Velocità.
Giorgio è accusato di concorso in resistenza, lesioni aggravate e
porto di materiale esplodente. Tutte accuse infondate e campate per
aria dal chiaro sapore vendicativo e arbitrario degli arresti, dei
soprusi e dei pestaggi ai quali ci hanno abituato polizia e
carabinieri come unica risposta alle mobilitazioni sociali e di
piazza.
Vogliamo denunciarlo con forza, perché questo è quanto accade
quotidianamente intorno e a ridosso del fortino di Chiomonte dove
centinaia di persone resistono alle truppe di occupazione, in alcune
occasioni come quella dello scorso 3 Luglio, insieme a decine di
migliaia di persone da tutta Italia e non solo che sostengono il
movimento di resistenza popolare contro il TAV.
Inoltre vogliamo oggi ribadire con ancora più forza una semplice
verità: ciò che accade in Val Susa in termini di sopruso, violenza e
occupazione militare, rappresenta sempre di più ai nostri occhi, il
segno dei tempi, di un paese allo sfascio, in preda ad una torsione
autoritaria, promossa dalla peggior cricca mafiosa, pidduista e
razzista mai vista – e ce ne vuole – al comando del nostro paese.
Alcuni anni fa abbiamo cominciato a denunciare con crescente
convinzione che ci fosse una svolta autoritaria, una criminalizzazione
e penalizzazione della protesta e in generale dell’iniziativa politica
su tutti i livelli della presa di parola del conflitto sociale. Se
contassimo gli arresti, le denunce, i processi e le misure repressive
dal 2001 ad oggi, diciamo dal 17 marzo di Napoli 2001 contro il global
forum prima del g8 genovese, raggiungeremmo cifre esorbitanti, ne
verrebbe fuori una fotografia dannatamente grave per la cosiddetta
democrazia liberale. A fronte di ciò le supposte opposizioni politiche
condividono il terreno repressivo apparentemente adottato oggi solo
dalle forze di governo, poiché nella crepa mastodontica aperta dalla
crisi sulle ingiustizie e ineguaglianze del neoliberismo l’unica
risposta da parte delle lobby e delle oligarchie trasversali al potere
è la repressione meglio se preventiva, ancor meglio se silenziosa ma
se necessario, eclatante e simbolicamente esemplare, come per il
processo che vede alla sbarra decine di compagni dopo la mattanza
delle piazze genovesi di quel luglio 2001.
A dieci anni di distanza il doppio petto al governo è sempre più
sporco di sangue e di menzogne. A dieci anni di distanza il movimento
è cresciuto, sedimentato e sta imparando dalla Valle ribelle che è
possibile e necessario, praticare e costruire resistenza e sovranità
popolare, dal basso, per l’indipendenza sociale, economica e politica,
dalla cricca, dagli sporchi interessi, dalle lobby e dal neoliberismo.
Un forte abbraccio lo mandiamo ai compagni e alla gente della Valle
che si sono mobilitati subito per la libertà di Giorgio con un
arrivederci a presto sulle barricate della libera Repubblica della
Maddalena.
Giorgio libero, tutte e tutti liberi!
Sarà dura, sempre più dura, sicuramente per loro!

Laboratorio Acrobax