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Tempo di un nuovo sciopero delle donne: l’8 marzo #wetoogether

Stamattina l’intervento artistico di Cheap sulle bacheche di viale Masini: attaccati poster che “traducono visivamente l’immagine e l’immaginario di Non Una Di Meno – di molte, di molti, di molt*”.

02 Marzo 2018 - 18:37

Welfare universale, tutela della salute e un reddito di autodeterminazione: sono i cardini del nuovo sciopero globale, produttivo e riproduttivo promosso da Non una di meno per l’8 marzo.

La violenza di genere “è trasversale e non può essere strumentalizzata in chiave razzista, come dopo i fatti di Macerata”, hanno spiegato le attiviste questa mattina in conferenza stampa (nel corso della quale ha avuto spazio anche la storia di Amina): “Se riguarda un soggetto particolare, riguarda gli uomini”.

In calendario dunque per giovedì prossimo presidio in piazza maggiore dalle 9 alle 13 e poi un nuovo corteo a sera, dalle 18.

Intanto stamattina iniziativa a tema con le opere dell’artista MP5, in collaborazione  con Cheap. Scrive il collettivo: “Cheap ha deciso di dedicare il 2018 al tema frammento / unità: lo farà con un call for artist, con azioni diffuse sul paesaggio urbano, con attacchinaggi di poster, con interventi di street art, a colpi di carta e colla. E inzia da viale Masini, in complicità con Non Una Di Meno, con i poster realizzati dall’artista MP5, per il movimento femminista che in questi ultimi anni ha rilanciato la lotta contro la violenza maschile e di genere in ogni sua forma. Cheap si dedica all’indagine del rapporto tra goccia e marea proprio insieme ad un movimento che opera una ricomposizione collettiva partendo dalle singolarità: Non Una Di Meno raccoglie le esperienze del #MeeToo per rideclinarle in un programmatico #WeTogether, passando da una denuncia ad una proposta carica di forza collettiva e desiderio comune. L’8 marzo lo sciopero femminista coinvolgerà il lavoro produttivo e riproduttivo, andrà oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unirà le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro: lo farà in diversi paesi, con un numero indefinito di corpi, con nuovi alleati, trasformando le gocce in marea. A ritrarre questa marea è stata MP5: i suoi poster affissi su viale Masini fanno parte della produzione che l’artista ha realizzato per il movimento femminista dal 2016, traducendo visivamente l’immagine e l’immaginario di Non Una Di Meno – di molte, di molti, di molt*”.