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Svizzera / Rifugiati, “a Chiasso una grande conquista”

Migranti e attivisti partiti da Milano con il #NoBordersTrain superano il confine e presentano le domande d’asilo: “Violata in maniera collettiva e determinata l’ipocrisia delle frontiere dell’Europa”.

22 Giugno 2014 - 13:11

#NoBordersTrain a Chiasso (foto tw @Cs_Tpo)Il #noborderstrain, arrivato da Milano a Chiasso in Svizzera, conquista, dopo aver occupato protestando la stazione, la possibilità per i richiedenti di poter presentare la domanda d’asilo senza essere respinti come normalmente fanno le autoriità elvetiche in maniera arrogante ed arbitraria.

Gli attivisti rompono il blocco della stazione e sfilano in corteo per le strade della cittadina elvetica accompagnando in maniera collettiva i richiedenti asilo a fare la richiesta e raggiungono una festa multietnica in cui vengono ricevuti con applausi e slogan.

Una grande conquista quella di oggi, raggiunta violando in maniera collettiva e determinata, l’ipocrisa dei confini dell’Europa.

Le autorità svizzere, che avevano militarizzata la stazione, non avevano intenzione di accettare le domande d’asilo.

Tutti insieme però gli attivisti hanno iniziato a protestare e a far pressione per poter presentare la domanda d’asilo liberamente senza restrizioni.

Già alla partenza da Milano gli attivisti si erano conquistati a spinta il diritto a salire in forma collettiva sul treno per Chiasso, rompendo i cordoni di polizia e Digos, che avevano cercato di impedire ai manifestanti di accedere alle carrozze nonostante avessero un regolare biglietto.

Gli attivisti del #noborderstrain, arrivati in carovana dal Nord Est, dall’Emilia Romagna e dalle Marche, erano arrivati ai binari dopo la conferenza stampa dentro la Stazione di Milano, crocevia di chi arriva in Italia per muoversi nel resto d’Europa.

Attraversare i confini in forma collettiva ha rappresentato in forma concreta la battaglia per l’asilo europeo e per affermare che l’unica soluzione possibile per evitare le morti in mare e la speculazione dei trafficanti è la costruzione di percorsi di arrivo autorizzati e sicuri in tutta Europa.

Oggi si è messo fine alle prassi illegittime da parte della Svizzera, come di molti altri paesi, contro chi chiede asilo, fatte di respingimenti verso l’Italia senza neppure poter presentare domanda di protezione internazionale, violando così anche le regole del Regolamento Dublino.

Richiedenti asilo e rifugiati, al di là di dove arrivano, hanno il diritto di potersi rivolgere ad un altro stato, soprattutto quando, come avviene in Italia, non sono garantite condizioni degne di accoglienza, con migliaia di rifugiati abbandonati, costretti a vivere in palazzi e case occupate, a cui è negato anche il diritto alla residenza dal nuovo piano casa del governo Renzi.

Mentre si svolgeva il viaggio del #noborderstrain a Roma i movimenti per la casa sono scesi in piazza contro il decreto Lupi, per la libertà di Luca e Paolo.

In serata ad Ancona gli attivisti delle Ambasciate dei diritti hanno riaperto le reti del Porto dando vita ad iniziative proprio in una zona, oggi sottratta ai cittadini anconetani per nascondere gli altri respingimenti, quelli che l’Italia continuamente pratica nei confronti di chi fugge dalla Grecia.

Una giornata di lotta, nello spirito della Carta di Lampedusa , che dopo l’occupazione dei consolati continua un percorso di lotta europea verso il 26 e 27 giugno quando mentre il Consiglio europeo si riunirà a Bruxelless per discutere di frontiere, pattugliamenti e nuove regole operative, arriverà nella capitale belga la “Marcia dei rifugiati” .

#noborderstrain verso un semestre di lotta europeo per i diritti e la dignità!