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Studenti a teatro: “Cinque euro possono bastare”

Ieri autoriduzione per la “Traviata” all’Arena del Sole. Il Cua, intanto, promuove la sesta edizione di Batti Il Tuo Tempo Festival (dal 3 al 5 giugno) e risponde alle accuse mosse dal preside di Lettere, Marmo.

28 Maggio 2015 - 18:51

cuaAncora un’autoriduzione nell’ambito della campagna #SpazioAgliStudenti: questa volta “5 euro sono bastati” per assistere alla “Traviata” all’Arena del Sole, come riferisce il Cua su Facebook. L’iniziativa è andata in scena ieri sera: “Contro il caro cultura e il caro vita è possibile autorganizzarsi e strappare pezzi di reddito! W le autoriduzioni!”.

Il Cua, intanto, promuove la sesta edizione di Batti Il Tuo Tempo Festival, che “continua a dar spazio alle lotte, ai percorsi e ai laboratori autogestiti, ai linguaggi, ai bi-sogni e ai desideri che vivono ogni giorno in zona universitaria. Il 3-4-5 giugno le strade, le piazze, le facoltà si riempiranno di voci, di suoni, di immagini. In tutte e tre le giornate i momenti di socialità si alterneranno con presentazioni di libri e sperimentazioni artistiche, in luoghi che da anni ospitano laboratori per i saperi critici e percorsi politici. Il 32 e il 38 di via Zamboni sono da tempo sede di esperienze autorganizzate per l’autovalorizzazione studentesca. Piazza Verdi, da quest’anno definitivamente abbandonata dalle istituzioni, ha imparato nei giorni a sfuggire alla desertificazione grazie all’attraversamento vivo e meticcio di centinaia di uomini e donne. La prima edizione della piazza letteraria, il 4 giugno, porterà proprio in Piazza Verdi più di 50 tra scrittori e scrittrici, musicist*, teatranti, studenti e studentesse, poeti, attori e attrici; vogliamo che sia il luogo dell’incontro, della cultura, dove nascono linguaggi nuovi e meticci. Il 3, il 4 ed il 5 giugno saranno tantissime le organizzazioni, le crew, i personaggi della scena cultruale bolognese che anche quest’anno aderiranno e porteranno i loro contenuti, così come studenti e studentesse che qui trovano il luogo e il tempo per esprimere i loro bisogni e le loro capacità. Al di là e contro il sempre più spento grigiore delle facoltà della crisi e degli spazi pubblici desertificati, la zona universitaria batte il suo tempo, il tempo della riappropriazione di strade e piazze, dell’autogestione e dell’autoproduzione di cultura e saperi. Meticciamo i linguaggi, diffondiamo la solidarietà”.

Ancora il Cua, per concludere, nei giorni scorsi ha risposto ad un’intervista rilasciata dal preside della scuola di Lettere, Costantino Marmo, che ha attaccato il collettivo “autorappresentandosi come vittima dei suoi stessi studenti, delle loro passioni, delle loro forme di organizzazione politica e di proposta autogestita di cultura; senza risparmare, invece, elogi per i gruppetti e le associazioni studentesche che, da quelli più scapigliati fino a Comunione e Liberazione, sottostanno e approfittano delle sue regole. I provvedimenti disciplinari di Marmo & Dionigi e la criminalizzazione dell’autogestione nelle facoltà vengono portate avanti proprio con questo spirito: dividere e classificare gli studenti per incentivare la ristrutturazione dell’università in senso aziendalistico. Lo stesso progetto di università che gli studenti hanno sempre contestato con forza a partire dal movimento NoGelmini!”, afferma il Cua con un comunicato stampa. “Questo ovviamente contro chi, nelle facoltà, oggi prova ad aprire spazi per tutti! Da una parte ci sono quelli che sono consapevoli di cosa significa lottare nell’università d’oggi, autogestirla e prendersene cura dal punto di vista studentesco. Dall’altra ci sono invece i finanziamenti a gruppi ed associazioni studentesche come Student Office, che percepisce oltre 20.000 euro l’anno dall’Alma Mater e rappresenta uno dei tentacoli della piovra imprenditoriale e mafiosa di Comunione e Liberazione, che tra rolex d’oro, speculazione edilizia ed immobiliare e corruzione, sembra invece essersi guadagnata il privilegio di stare in università senza problemi… e sembrano essere in buona compagnia! Per quanto ci riguarda continueremo a dare battaglia all’università azienda, sottraendogli spazi tramite autogestione e lotte, autoriduzioni e riappropriazione di welfare studentesco, impegnandoci a bloccare il braccio dell’Unibo azienda ogniqualvolta tenti di punire gli studenti che alzano la testa e lasciando le elemosine alla corte del presidente Marmo. Continuiamo la lotta! Più spazi di autogestione e conflitto sociale nelle facoltà e nelle aule universitarie!”.