Acabnews Bologna

Controlli, giro di vite sui bus Tper

Al via oggi la campagna “Io vado e non evado”: tre settimane di controlli speciali su tutti i bus e presto tornelli sulle linee extraurbane.

19 Novembre 2012 - 17:19

Presentata stamani in conferenza stampa dal direttore di Tper (ex Atc), la campagna è pensata “per rilanciare l’importanza di timbrare il biglietto, di seguire buone regole e di comportarsi in maniera civile sugli autobus bolognesi”. Niente di nuovo quindi, anzi siamo ai soliti moralistici toni da caccia agli “evasori” cui già l’Atc ci aveva abituato nelle sue campagne. Se non fosse che oltre alle belle parole l’azienda pubblica prova a passare ai fatti, con due misure destinate ad avere un certo effetto sul funzionamento dei trasporti pubblici in città. La prima è transitoria – durerà tre settimane – e prevede che 500 dipendenti di Tper vadano ad affiancarsi ai controllori per aiutarli nei controlli sulle linee cittadine. Il tutto “volontariamente e in orario di lavoro”. Non è chiaro quale sia il ruolo effettivo di questi ausiliari: sicuramente dovranno occuparsi di intervenire per ribadire le norme di comportamento sui mezzi, invitando i passeggeri a scendere dalla porta giusta, a tenere il cellulare basso eccetera. Per il resto resta da capire se prendano effettivamente parte ai controlli del biglietto o se invece gli sia richiesta la semplice presenza a scopo, per così dire, deterrente. Di certo c’è che da oggi sugli autobus vedremo all’opera squadre miste di quattro addetti, due controllori veri e propri e due addetti con gilet giallo.

La seconda è una misura permanente, si tratta dell’installazione di tornelli all’entrata di ogni bus extraurbano, e sarà ultimata entro fine anno. L’idea a Bologna non è nuova, già negli anni scorsi l’azienda pubblica aveva tentato tra molte critiche di avviare una sperimentazione in questo senso. Ora torna alla carica, e non si ferma qui: oltre ai tornelli prevede di rendere obbligatoria da primavera la vidimazione di tutti i titoli, biglietto o abbonamento, ogni volta che si entra nel bus. Una misura già attiva in alcune grandi città europee e che non ha scopo vero e proprio, se non quello di mettere in evidenza agli occhi degli altri passeggeri chi dovesse salire senza titolo. Vergogna e pentimento: l’azienda di trasporti ci tiene a usare tutti i mezzi possibili per fare la guerra a chi non fa il biglietto.