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Stragi, il governo declassifica gli atti

L’esecutivo sottrae al segreto le carte su otto attentati che ancora attendono verità storiche e giudiziarie, tra cui la bomba alla Stazione, quelle sui treni Italicus e Rapido 904, l’abbattimento del Dc9 Itavia sopra Ustica.

22 Aprile 2014 - 18:32

Un passo avanti verso la verità su molte pagine mai chiarite degli ultimi cinquant’anni di storia:  Palazzo Chigi ha dato notizia oggi pomeriggio che il presidente del Consiglio ha firmato la direttiva che dispone la declassificazione delle carte sull’abbattimento sopra il cielo di Ustica, il 27 giugno 1980, del DC9 Itavia partito dal Marconi (81 morti), sui due attentati dinamitardi che colpirono treni che passavano a San Benedetto Val di Sambro (l’Espresso Italicus il 4 agosto 1974, 12 morti, e il Rapido 904 il 23 dicembre 1984, 17 vittime), sulla Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti), sulle stragi di Piazza Fontana a Milano, Piazza della Loggia a Brescia, Gioia Tauro e Peteano.

Di tutte queste stragi, solo per la bomba alla Stazione sono state pronunciate sentenze definitive, che pur individuando esecutori (Francesca Mambro, Giuseppe Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini) non hanno mai fatto luce sui mandanti. Per tutte le altre la giustizia di stato non ha mai trovato colpevoli.

La direttiva siglata oggi consente di consegnare all’Archivio centrale, prima della scandenza dei 40 anni previusta dalla legge, le carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato.